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Mal de ojo

Regia di Isaac Ezban vedi scheda film

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La recensione su Mal de ojo

di undying
5 stelle

Il ritorno di Isaac Ezban, uno dei più celebri autori del cinema fantastico messicano (El incidente, Parallel), vede il regista, per la prima volta, alle prese con un lungometraggio horror. Molto apprezzato in patria (e non solo), in realtà Mal de ojo offre il solito insieme di cliché "de paura", condito con botti e rumori ad effetto jumpscare.

 

locandina

Mal de ojo (2022): locandina

 

Durante un controllo medico, preoccupati per lo stato di salute precaria della piccola secondogenita di nome Luna (Ivanna Sofia Ferro), i genitori Rebecca (Samantha Castillo) e Guillermo (Arap Bethke) ottengono un terribile responso: le cure con farmaci tradizionali sono inutili per la bambina, colpita da una malattia che procede rapidamente e non lascia scampo. Assieme alla sorella maggiore - Nala (Paola Miguel) - i genitori prelevano Luna dall'ospedale per raggiungere un'isolata casa di campagna, dove vive Josefa (Ofelia Medina), l'anziana madre di Rebecca, quindi nonna di Luna e Nala. Le intenzioni, disperate, sono quelle di tentare un tipo di trattamento "non convenzionale", facendo ricorso alle arti magiche. I genitori lasciano in custodia le due sorelle alla nonna, che non vedono da anni, assentandosi per qualche giorno. Luna e Nala vengono seguite dalla cameriera di Josefa, Abigail (Paloma Alvamar). La prima sera, sole in una grande casa, per darle la buonanotte (!) Abigail racconta loro la storia di tre sorelle, una delle quali gravemente ammalata, poi guarita grazie a un rito magico suggerito da una strega. Da quel momento, mentre le condizioni fisiche di Luna si aggravano, Nala inizia a vedere con sospetto gli strani, severi e inspiegabili comportamenti della nonna, convincendosi di avere a che fare, per davvero, con una strega.

 

scena

Mal de ojo (2022): scena

 

Il regista messicano Isaac Ezban è considerato, in patria, come il massimo rappresentante del cinema fantastico locale anche se, in prevalenza, ha diretto pellicole fantascientifiche, con risvolti non poco angoscianti. Esordisce nel 2014 con il sorprendente El incidente, quindi, lo stesso anno, partecipa al collettivo México Bárbaro; nel 2015 è all'opera su Los Parecidos, poi gira l'acclamato Parallel (2018). Segue, di nuovo, un horror antologico con ambientazioni natalizie, Deathcember (2019), realizzato grazie alla partecipazione di registi internazionali, al quale ha contribuito pure il nostro Ruggero Deodato, recentemente scomparso. Quindi si arriva al vero exploit, perlomeno in Messico, con questo Mal de ojo, di fatto il suo primo lungometraggio horror. Film scritto a sei mani (oltre a Ezman vi collaborano Edgar San Juan e Junior Rosario, quest'ultimo anche autore del romanzo da cui è scaturita la sceneggiatura), che non può non aver subito influenze dal simile La abuela (Paco Plaza, 2021). Se il personaggio di Ofelia Medina, in un ruolo sui generis e controcorrente (la figura amorevole della nonna, tanto cara ai bambini, qui è sovvertita in ogni previsione e aspettativa), resta sicuramente impresso, il restante bric-à-brac dell'orrore è composto da un insieme di effetti più o meno speciali che, per accumulo, vorrebbero spaventare rasentando invece, a voler usare un eufemismo, una monotona sensazione di déjà-vu. I personaggi - con eccezione della citata Medina - mal interpretati da un cast artistico non proprio eccellente, appaiono sin dalle prime battute irrealistici, per nulla empatici, facendo cose del tutto inopportune.

 

scena

Mal de ojo (2022): scena

 

L'armamentario effettistico di scena è destinato a situazioni sovraccariche di fantasia: da un uovo destinato a originare una creatura grottesca (similmente a The Hatching - La forma del male), alla presenza di streghe che, bevendo il sangue di indifese fanciulle, ottengono la grazia dell'eterna giovinezza; da non meglio definiti, ma sanguinari, riti sacrificali (che si collocano nella via di mezzo tra mitologia dominicana e folclore messicano), a siparietti visionari, surreali, più attinenti al mondo delle favole (la pelle "rimovibile" di strega) che a quello del terrore. Ezban per non farsi mancare nulla punta poi, con insistenza nelle sequenze finali, anche a far girare la testa al povero spettatore, ruotando sottosopra la macchina da presa: un escamotage per coprire la debolezza di uno script che sviluppa una sintassi davvero cervellotica. Che poi, stringi stringi, la storia è frutto di un racconto nel racconto, dato che la cameriera di casa Josefa si rende autrice di uno spoilerone senza eguali, raccontando con largo anticipo, dall'inizio alla fine, l'intera vicenda, riassumendola in soli tre minuti di tempo. Mentre Ezban ce ne mette quasi 100, sminuendo il piacere della visione con una colonna sonora, opera di Camilla Uboldi, quantomeno terribile, fatta di botti, sgradevoli sibili e rumoracci fastidiosamente inascoltabili. Discreta, invece, la fotografia di Isi Sarfatti che, assieme alle scenografie di Adelle Achar, rappresenta uno dei pochi motivi di prestigio che può vantare questo Mal de ojo (titolo che, peraltro, si presta a facili battute). Ciò non toglie che i precedenti lavori di Isaac Ezban siano da recuperare, nella speranza che il regista torni a trattare quel tipo di cinema che, pur non essendo di un genere specifico, lo ha reso popolare non soltanto in Messico.

 

scena

Mal de ojo (2022): scena

 

"In ogni caso è proprio a causa dei demoni malvagi che la stregoneria si realizza in ogni sua forma ed essi – in particolare il loro capo – sono venerati da quanti compiono cattive azioni per via d'incantesimi."

(Porfirio)

 

Trailer 

 

F.P. 30/01/2023 - Versione visionata in lingua spagnola (durata: 99'43") / Date del rilascio: Messico, 22/09/2022; Perù, 12/01/2023; Russia, 02/02/2023

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