Regia di Elio Petri vedi scheda film
Una cosa diversa per Petri, che si allontanò dalle sue tematiche preferite con l'aiuto di Tonino Guerra per il soggetto, e di Vincenzoni per la sceneggiatura.
Prese l'accoppiata del momento Redgrave/Nero, con risultati non male, anche se la Redgrave è un po' sprecata per una parte del genere.
La storia è quella della follia, la follia che è in agguato nel protagonista e la follia sfruttata dalla società.
Le paure , le sensazioni che la casa scaturisce non sono del tutto indovinate, le atmosfere sono cariche di tensione poco centrata. Va be', forse non era questo quello che si voleva centrare, ma dato che la trama portava a queste soluzioni, un minimo per portarle in porto ci voleva.
Petri non era adatto per tematiche del genere, e già stava degenerando.
Ferri, pittore di successo, vive il suo momento magico in preda a manie e forze strane, che scaturiscono dalla villa che si è scelto per motivi di ispirazione. Sarà tutto derivato dalla atmosfera creatasi, o qulacosa bolliva in pentola da tempo?
Musica estraniante, come la sceneggiatura voleva
Poco spazio per questo attore
carina la presenza, ma poco più
E' un'attrice che non si risparmia mai, neanche quando i ruoli sono troppo stretti, ed in più era nel suo massimo fulgore fisico.
Ce l'ha messa tutta per entrare nel suo personaggio, si è doppiato da solo ed ha fatto bene
Una regia che non si accosta molto al tema principale, ma svicola in situazioni che la emarginano. Un cast che poteva essere sfruttato meglio, Petri ha fatto del buon cinema, fino a che non ha esagerato.
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