Regia di Brad Anderson vedi scheda film
Horror abbastanza atipico, con pochi personaggi e pochi effettacci, ma una buona tensione e un'attenzione sempre costante e puntata al dove si nasconda lo psicopatico. O meglio, in chi si nasconda lo psicopatico.
L'orrore, sembra dire il film, non è tra le mura di un luogo di sofferenza come un vecchio manicomio né in giro per il mondo, insieme ai "matti" lasciati liberi dopo la chiusura di istituti come quello da ristrutturare: l'orrore è dentro di noi. E rischia sempre di trovare una qualche perversa, inopinata via d'uscita.
Ottimi gli interpreti, primo tra tutti l'intenso Peter Mullan, già messo in evidenza dal Ken Loach di My Name is Joe. Qui è perfetto nell'impersonare questo artigiano spaesato e disperato, lontano da casa (è scozzese) e sull'orlo dell'abisso.
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