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Napoleon

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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La recensione su Napoleon

di giulmar
6 stelle

Visivamente bello ma polpettone melodrammatico lunghissimo e noioso, senza il minimo coinvolgimento, solo le frequenti cannonate evitano il facile "assopimento".

Un Napoleone “moscio” quello voluto da Ridley Scott e francamente a saperlo mi sarei risparmiato il biglietto. Sala piena a metà, buon risultato per quel multisala di un piccolo centro che in realtà va quasi sempre deserto nel infrasettimanale, quindi il film ha fatto presa, come al solito gli americani cominciano a promuovere i loro “Kolossal” diversi mesi prima creando quelle trepidanti attese , (come anche per l’ultimo di Scorsese per me “cag..ta pazzesca” ), che alla fine sei quasi costretto ad andarli a vedere, soprattutto se trattasi di grandi nomi, ma qualche volta ( ultimamente un po’ tante ) si becca il polpettone, e questo lo dico perché dopo la prima ora e ½ già sentivo in sala (film iniziato alle 20:45) il tipico rumore del sonno!! Ma veniamo al film. A cosa pensiamo subito, quando viene nominato Napoleone? ( a parte i vari saccheggi in Italia) pensiamo al grande Generale condottiero, genio della guerra e della strategia militare e politica, che ha mosso il suo passo conquistatore su popoli e civiltà senza pietà e minima considerazione, poi pensiamo alle sue donne, ai suoi cavalli (il famoso “cavallo bianco” di Napoleone -;) ) alle sue divise…. etc etc , in questo film invece quello dove si è più puntato è stato il raffigurare un aspetto caratteriale estremamente debole di Napoleone nei confronti di Giuseppina  che lo dominava psicologicamente e concretamente nei fatti, molto più di quanto lui dominava sulle sue conquiste. Si assiste ad un Napoleone Generale che diserta!! dalla campagna militare in Egitto per tornare in Francia dopo aver saputo delle “corna” affibbiategli dalla moglie, poi una volta giunto lì ci si aspetta qualcosa di turbolento invece….. non voglio spoilerare.

Sia chiaro, la parte bellicosa c’è ed è formidabile, visivamente bellissima, il film inizia alla grande con la battaglia di Tolone dove si assiste al vero Napoleone agli inizi della sua carriera, la battaglia di Austerlitz grandiosamente spettacolare, però le imprese militari vengono trattate di contorno, da sfondo alle sofferte vicende sentimentali, anche la famosa scena dell’incoronazione dura qlc minuto e non offre nessuna emozione o coinvolgimento. L’idea di Scott è stata chiara, ha voluto mostrare il “vero” Napoleone con le sue imprese e le sue debolezze, però a mio avviso il problema è stato nel voler rappresentare tutta la storia di questo grande personaggio e questa proprio non può essere condensata neanche nelle oltre 2 ore e mezza di questo film. Alla fine ne è uscito un prodotto confuso, raffazzonato, buttato giù alla meno peggio, con il risultato finale di assistere ad un polpettone dove la storia sentimentale che doveva fornire il collante alle varie imprese militari è diventata poi predominante, facendo scadere l’interesse, nello spettatore, per tutta la restante rappresentazione, e inoltre anche le vicende politiche sembrano inutili e fuori contesto. In definitiva un film per niente emozionante, a tratti molto spettacolare ma in altri molto noioso e pesante con un finale necessariamente sbrigativo ma non proprio così coerente, che hanno reso il tutto abbastanza deludente per me.

Gli attori mi sono piaciuti in parte, Phoenix l’ho trovato superlativo, non ha sbagliato niente in quanto non poteva fare un Napoleone più perfetto e corrispondente a quello che voleva il regista, duro e spietato nelle battaglie, profondo e tormentato nelle parti sentimentali, autoritario e deciso nelle parti politiche. Non posso dire lo stesso della Kirby, un’attrice che a me non piace molto, anche qui calata nel sua tipica figura di femme fatale, molto bella e seducente, furba e spregiudicata, spietata peggio del marito, con un aspetto in alcuni momenti vagamente “rockettaro” (intendo trucco e parrucco), che non ho trovato molto coerente. Per il ruolo di Giuseppina avrei visto una donna intanto non così giovane e poi con maggiore classe ed eleganza, del tipo come fu Marisa Berenson in Barry Lindon.

Beh forse ho ripetuto cose già dette ma non ho avuto tempo di leggere tutte le altre rece, però mi sono voluto unire al gruppo dei delusi  perché alla fine penso che non basta essere Scott o Scorsese, se il film è “loffio” il flop è dietro l’angolo anche per loro.

 

 

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