Espandi menu
cerca
Napoleon

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

Recensioni

L'autore

kfactor

kfactor

Iscritto dal 26 gennaio 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 3
  • Post 4
  • Recensioni 22
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Napoleon

di kfactor
5 stelle

Occasione persa per Ridley Scott, che si perde in un lungo film senza connessione ed anima

Se con Comandante, di Edoardo De Angelis, si assisteva ad una messa in scena di privazione di spazio, dove lo sguardo del regista si muoveva attraverso gli stretti passaggi ammassati di gente, del sommergibile Cappellini, Ridley Scott sceglie, come era prevedibile dato il suo background, la magnificenza del campo largo, in cui ci mostra storiche battaglie attraverso immagini maestose e tecnicamente perfette (quasi perfette). Eppure, se nel film con Favino, l'epica la si respirava ad ogni primo piano, ad ogni dialogo, qui la visione di Scott del grande condottiero Francese rende tutto grottesco, tanto da non capire esattamente quale fosse l'intento del regista. Capiamoci, la premessa, quella di mostrare Napoleone come un uomo moderno, quindi goffo, impacciato con le donne e le diplomazie, condizionato dai commenti della stampa, in contrapposizione con la sua fermezza e le sue vittorie sul campo da battaglia, quindi quel cercare di dare al "potere" una forma più umana e meno eroica di come la storia possa dipingerlo, è di sicuro una visione diversa ed intrigante. Il problema è la resa, ovvero come Scott decida poi di raccontarlo, con un Joaquin Phoenix troppo piegato ad una recitazione esageratamente gigionesca, in cui sono più i momenti involontariamente imbarazzanti che quelli in cui cerca di esprimere un reale  disagio. Un montaggio che, forse dovuto alla versione cinematografica rispetto a quella prevista nel director's cut che andrà su Apple, taglia in segmenti la pellicola, come se fosse la fine dell'episodio precedente di una serie tv e quindi che non aiuta il fluire di un film forse troppo diluito. I (non) dialoghi tra Giuseppina e Napoleone sono spesso soporiferi, mentre il livore che il condottiero dovrebbe saper mettere nei cuori dei suoi soldati passa attraverso dei brevi e banali auto proclami, che non riescono a motivare la fedeltà che poi riversano le truppe in lui. A fronte di tante vittorie, vi sono milioni di morti, dunque, per quanto possano essere fieri di un condottiero vincente, la passione che dimostrano nonostante le ingenti perdite non si riesce a condividere, non coinvolge chi guarda. E per un film che narra le vicende di uno dei più grandi conquistatori della storia dell'uomo, questo è un grande problema. Napoleon non coinvolge, non riesce a creare quel pathos per una vicenda che lo richiederebbe come, invece, ha fatto il film citato all'inizio, Comandante.

Ridley Scott, che ha dichiarato di essere sempre stato affascinato dal personaggio di Napoleone, non riesce a trasmetterci il dramma interiore del personaggio, quello di un uomo devastato dall'amore che compensa sul campo di battaglia, come fosse una rivalsa, la mancata conquista della devozione di Giuseppina. Ci prova ma, come il condottiero a Waterloo perde per supponenza, Scott si perde nell'ego del suo cinema, credendolo sufficientemente fastoso e muscolare da non aver bisogno di dargli un'anima che porti lo spettatore a immedesimarsi con ciò che vede, invece di provarne imbarazzo. Tanto imbarazzo.
Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati