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Glass Onion: Knives Out

Regia di Rian Johnson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Glass Onion: Knives Out

di axe
7 stelle

Alcuni personaggi pubblici sono invitati presso un'isola privata del Mar Egeo dal loro amico comune - e agevolatore delle rispettive carriere - Miles Bron, miliardario dai molti campi di azione, a capo delle "Alpha Industries", per una "cena con delitto", la simulazione di un evento criminoso all'interno di una ristretta cerchia di persone, tra le quali una è l'assassino e le altre sono chiamate a scoprire di chi si tratti. Sull'isola, abitata esclusivamente dal miliardario ed un altro personaggio estraneo alla vicenda, si presenta, sorprendentemente, Cassandra Brand, in passato socia di Miles e successivamente estromessa dalla gestione degli affari comuni. Benchè privo di invito, giunge anche il detective Benoit Blanc. Perchè il famoso investigatore è presente tra questa cerchia di vecchi amici ? Il delitto al quale s'interessa deve ancora verificarsi, o forse è già avvenuto ? Ogni risposta è data, all'interno di questo lungo e complesso racconto, seguito di "Knives Out - Cena Con Delitto", diretto dal medesimo regista, Rian Johnson. Nel nuovo racconto a lui dedicato, il detective Benoit Blanc non è solo chiamato a risolvere un mistero, ma anche a gestire l'evoluzione della vicenda, la quale prende una piega molto pericolosa, a causa della presenza di uno scaltro assassino all'interno del ristretto circolo di persone presenti sull'isola. Come suggerisce il titolo del film, la vicenda è una sorta di "Cipolla di Vetro" - in realtà, il nome della grandiosa magione di Miles Bron - in quanto le risposte alle molte domande possono essere "lette" nel nucleo della stessa e diventano sempre più nitide man mano che si eliminano - mediante un'attento esame - gli strati esterni; da essi apprendiamo la verità sull'origine della cerchia di amici, i "Disgregatori" e l'evoluzione (o, meglio, degenerazione) dei rapporti che li legano; la storia di Miles Bron, eccentrico miliardario con le mani in pasta un po' ovunque, il quale si rivela un gran furbacchione che deve il successo più al suo carisma ed alla sua spregiudicatezza, che all'inventiva ed al genio creativo; i fatti antecedenti l'organizzazione dell'evento di Bron. Molte cose non sono come sembrano; ciò intensifica la tensione, molto alta nell'ultima parte del racconto, durante la quale si verifica un duello, combattuto non con armi fisiche, bensì psicologiche. Trasparenza contro mistificazione; bene collettivo contro interesse privato; forma contro sostanza. Daniel Craig è piacevole da vedere nel ruolo del co-protagonista Benoit Blanc. Nonostante l'"aplomb" ed il confortante autocontrollo espressi dall'attore britannico, tuttavia, il suo personaggio non sempre ha il controllo degli eventi. Il vanaglorioso Miles Bron è interpretato da Edwad Norton. Impossibile non trovare delle similitudini tra questo affarista ed alcuni tra i novelli "guru" statunitensi, arricchitisi con lo sfruttamento intensivo di nuove tecnologie ed intenti a promuovere, a scopo di profitto, cambiamenti radicali nella quotidianità delle persone, sfruttando anche la loro immagine. In questo racconto i canoni del giallo classico sono, a grandi linee, nella prima parte della narrazione, rispettati. L'investigatore, grazie alle proprie capacità, decifra e dà conto degli eventi e dei connotati dei personaggi, ognuno dei quali ha un tornaconto nell'eliminazione di un altro membro del gruppo. Nella seconda parte, il controllo passa nelle mani della misteriosa donna presentataci come Cassandra (Janelle Monae); l'investigatore l'asseconda e l'agevola. L'impianto visivo del film è notevole. L'isola privata di Miles Bron è una sorta di parco giochi eretto a sua celebrazione; la magione "Glass Onion", un tripudio di vuota modernità, fedele specchio dell'essenza del suo creatore. La tensione sale da subito, in virtù dell'"escamotage" degli inviti occultati all'interno della scatola misteriosa. Segue lunga fase dedicata alla caratterizzazione dei personaggi; tuttavia il ritmo langue un po', almeno fino ad un colpo di scena che, di fatto, divide il racconto in due parti. Un lungo flashback le riallaccia ed infonde nuovo vigore alla narrazione, fino ad un epilogo di particolare interesse. Ho trovato "Glass Onion" un buon seguito di "Knives Out - Cena Con Delitto", la cui visione non è tuttavia indispensabile, trattandosi di due vicende completamente distinte. Ne ho apprezzato la "magniloquenza visiva" e la messa in scena, basata sui canoni del giallo classico, "deduttivo", successivamente posti in secondo piano, con l'obiettivo di offrire un finale ricco di tensione e suspence.

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