Espandi menu
cerca
La notte brava del soldato Jonathan

Regia di Don Siegel vedi scheda film

Recensioni

L'autore

marcopolo30

marcopolo30

Iscritto dal 1 settembre 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 125
  • Post 3
  • Recensioni 3018
  • Playlist 11
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La notte brava del soldato Jonathan

di marcopolo30
10 stelle

Punto zenit del leggendario sodalizio Don Siegel – Clint Eastwood, nonché unica escursione del duo dal cinema di genere, “The Beguiled” (velo pietoso sul titolo italiano) è una nerissima tragedia a sfondo sessuale ingiustamente bollata come misogina.

Partiamo dal peggio: il titolo italiano. Non so a voi, ma quello che viene in mente a me con l'espressione “notte brava” è una lunga serie di bagordi a -possibilmente- lietissimo fine. Ora, ditemi voi se le vicende di cui è qui protagonista il caporale John McBurney assomigliano pur lontanamente a una notte di bagordi! Davvero, un titolo così e pensi a un soldato che rientrato tardi da una licenza trova chiusa la caserma e passa quindi la notte in città sbronzandosi e combinandone di cotte e di crude, non certo a un dramma. Oltretutto, gli eventi narrati durano ben più di una notte! Il film in realtà si intitola “The Beguiled”. Il verbo to beguile vuol dire ingannare, raggirare. Chiusa parentesi. Don Siegel e Clint Eastwood si ritrovano a lavorare insieme per la terza volta dopo “L'uomo dalla cravatta di cuoio” e “Gli avvoltoi hanno fame”, e toccano qui probabilmente il punto zenit di un sodalizio entrato ormai nella leggenda. Di immarcescibili poliziotti tutti d'un pezzo o del mito della frontiera questa volta non c'è ombra. C'è una guerra, quella di secessione, ma è semplicemente lì, inerte, a far da sfondo a un'intima tragedia a sfondo sessuale sulla quale non ha nessuna influenza se non quella -praticamente insignificante- di regalarci un protagonista in uniforme. Quello che Siegel ci mostra con polso ben fermo è l'incontro-scontro tra un uomo ben sicuro di se ma messo alle strette da circostanze a lui avverse (è gravemente ferito e per di più in territorio nemico) e un eterogeneo gruppo di donne “rinchiuse” in un collegio scuola femminile e i cui ormoni danno di matto all'arrivo del sopracitato soldato. McBurney ci mette poco a capire come stanno le cose e a cercare di trarre da ciò beneficio, e in un primo momento la sorte sembra anche arridergli, ma il boccone azzannato si rivelerà troppo grande per le sue fauci. Il film è stato bollato come misogino, aggettivo che peraltro leggo anche qui in molte recensioni di altri utenti. In realtà per esserlo dovrebbe presentare le donne sotto una cattiva luce (carnefici) e l'uomo come innocente agnellino (vittima), e qui le cose non stanno affatto così, con un Siegel che dimostrando scarsissima vena di sconti vede e ci mostra solo bruttezza morale, con o senza il pisellino. Quindi a volergliela proprio affibiare a tutti i costi un'etichetta (perché poi?), la più azzeccata sarebbe “misantropo”. Da un punto di vista commerciale il film fu un disastro totale, punito probabilmente dalla delusione dei primi spettatori nel vedere Clint Eastwood non fare per una volta... Clint Eastwood.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati