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Brian e Charles

Regia di Jim Archer vedi scheda film

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La recensione su Brian e Charles

di diomede917
7 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917:BRIAN E CHARLES

 

Cosa è Brian e Charles? Cosa c’è dentro a Brian e Charles? Cosa ci trovi e cosa ti lasciano Brian e Charles?

Brian e Charles è un’opera stramba e poetica al tempo stesso che ci parla di solitudine e amicizia, della voglia di scoprire il mondo con la curiosità di un bambino e al tempo stesso di proteggere quel bambino dalle trappole che la società attuale ha seminato lungo il percorso di formazione. Di quanto è bello essere semplici in una realtà complicata e di quanto possa essere originale e intenso l’amore tra due esseri imperfetti.

Brian e Charles nasce dall’evoluzione di uno spettacolo teatrale firmato David Earl e Chris Hayward e diventato prima un corto nel 2017 per poi trasformarsi in quest’opera folle di 90 minuti.

In Brian e Charles si sente e si percepisce tutta l’esperienza che David Earl ha fatto con i suoi lunatici personaggi sia in Derek che e soprattutto in After Life di Ricky Gervais dove interpretava questo tipo curioso che viveva sommerso nella spazzatura e che rovesciava la stessa spazzatura nei suoi monologhi di Stand Up.

Il film si apre come una sorta di Documentario nella mente di Brian che parla allo spettatore attraverso una presunta telecamera che lo segue nella vita di tutti i giorni.

Una vita fatta di invenzioni bizzarre create con tutto quello che è rifiuto sociale, da una borsa di pigne a una cintura porta uova. Una vita del cavolo visto che mangia solo ed esclusivamente cavoli.

È un uomo timido che vive isolato quasi a proteggere la sua purezza d’animo e che è spaventato dalla boria e dalla violenza del suo vicino di casa ma al tempo stesso attratto da una ragazza che vive reclusa in casa della mamma con la sola compagnia di un pappagallo.

Poi un giorno il colpo di genio. Dagli scarti di una lavatrice e di un manichino decide di creare un suo robot personale. Purtroppo Brian non può immaginare i corti circuiti della vita e una sera l’invenzione si anima e prende vita facendosi chiamare Charles Petrescu.

Un po’ Pinocchio, un po’ Frankenstein e molto Terry Gilliam, Charles Petrescu è un robot curioso del mondo e della vita.

Vuole sapere cosa c’è oltre il giardino, vuole sapere fin dove arriva il “Lì fuori”, vuole andare ad Honolulu a ballare col gonnellino di paglia.

Inizia così un rapporto tra creatore e creatura estremamente bizzarro, da un lato c’è comunque un elogio della solitudine ma al tempo stesso la voglia di ricercare gli aspetti più puri dell’amicizia e dell’amore.

Da un lato la paura del vicino ignorante e bullo ma dall’altro il desiderio di comprare un biglietto per il giro del mondo per conoscere quanto è bello il mondo fuori dall’isolamento britannico.

Tante cartoline che ci raccontano un cammino verso l’integrazione.

Brian e Charles è un film bello ma ricco di tanti difetti, un po’ come la vita.

Voto 7

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