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What Women Want. Quello che le donne vogliono

Regia di Nancy Meyers vedi scheda film

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La recensione su What Women Want. Quello che le donne vogliono

di FilmTv Rivista
6 stelle

La costola di Adamo decide che cosa comprare, occupa ruoli di primo piano nei posti di lavoro, paga la rata per il mutuo della sua prima casa, ha un passato sentimentale nel curriculum e vorrebbe avere un futuro più o meno rosa. Soprattutto pensa. È la nuova protagonista. Il mondo, il marketing, le campagne pubblicitarie devono adeguarsi e il cinema si deve accodare, non solo in ossequio al “politicamente corretto”. Il territorio che meglio si presta a queste divagazioni sociologiche e narrative è la commedia romantica. Se Cary Grant può travestirsi da donna in “Ero uno sposo di guerra” o farsi travolgere da viziate e irresistibili ragazze di nome Susanna e Spencer Tracy può duettare e duellare, in tanti film, con la sua nemica amatissima, un prototipo del Tough Guy, sponsor vivente del testosterone come Mel Gibson, può farsi la ceretta, infilarsi i collant, trafficare con creme e rimmel (la sequenza è da antologia) per immaginare che cosa desideri l’altra metà del cielo. L’uomo che ama e sciupa le donne, che balla come Gene Kelly sulle note di “I Won’t Dance” si vede soffiare il posto di direttore creativo dell’agenzia in cui lavora da Darcy (Helen Hunt). È subito guerra vaporosa dei sessi. Nick-Gibson in questa competizione ha un vantaggio eccezionale. Infatti, cade nella vasca da bagno insieme ad un asciugacapelli e l’elettricità gli regala un potere paranormale: sentire che cosa pensano le donne, cagnette comprese. La luccicanza sonora porta divertimento e una nuova sensibilità, permette di trasformare un “briefing” in una seduta di telepatia e sostiene parecchie scene ben costruite. Il macho si rivela un buon padre per la figlia adolescente e il miglior amico del gentil sesso. Abbastanza disponibile a rinunciare a tutti i suoi peccati da maschio distratto. La regista Nancy Meyers non è bravissima ad amalgamare tutti i momenti di un film troppo lungo e indeciso sulla chiusa da dare. Sequenze buone si alternano a sequenze piatte e pigre. Gibson gioca con se stesso e la Hunt gioca con la propria immagine di bruttina con fascino. Non sono la coppia del secolo. I ruoli di Bette Midler e Marisa Tomei sono ingiustamente liquidati in pochi minuti.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 8 del 2002

Autore: Enrico Magrelli

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