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Il principe di Roma

Regia di Edoardo Falcone vedi scheda film

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La recensione su Il principe di Roma

di mm40
3 stelle

1829, nella Roma papalina il ricco e avido Bartolomeo Proietti ha un solo desiderio: diventare nobile. Per arrivare al titolo è disposto a qualunque cosa; è perciò che si ritrova costretto a chiedere l'aiuto di una medium. Le cose non vanno come Bartolomeo vorrebbe e l'uomo si ritrova a viaggiare nel Cinquecento, nel presente in cui lui però risulta invisibile, e nel futuro: ciò che vede lo convince a cambiare mentalità.


Quarta pellicola diretta da Edoardo Falcone, seconda consecutiva sfornata espressamente per il mercato delle festività di fine anno; se l'anno precedente Io sono Babbo Natale era assurta alla fama più per essere l'ultima interpretazione del compianto Gigi Proietti che per effettivi meriti artistici, questa volta Il principe di Roma cade nel dimenticatoio quasi immediatamente, senza generare particolari reazioni positive o negative. Si tratta dichiaratamente di una rilettura del Canto di Natale dickensiano, con un soggetto del regista e di Marco Martani e una sceneggiatura che Falcone scrive insieme a Paolo Costella: un lavoro nobilitato da un minimo di ricerca storica, ambientato principalmente nella Roma ottocentesca, ma che nulla ha a che spartire con le opere, elementare accostamento, di Luigi Magni. Qui siamo alla farsa priva di implicazioni morali, tutto quanto si riduce alla fiabetta dell'uomo avido e fondamentalmente malvagio che si redime una volta messo di fronte alle sue stesse meschinità. Si salva senza ombra di dubbio il casting, che sfoggia nomi come quelli di Marco Giallini, Giuseppe Battiston, Giulia Bevilacqua, Filippo Timi, Emanuele Salce, Sergio Rubini, Duccio Camerini e Denise Tantucci. Data l'assenza di volgarità o situazioni particolarmente scabrose, nonché di snodi più di tanto elaborati, un film facilmente digeribile per qualsiasi tipo di pubblico. 3,5/10.

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