Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Chabrol viviseziona l’alta borghesia, rivelandone apertamente morbosità, speciosità e crudeli debolezze. Il sospetto è dovunque (persino negli smaccati riferimenti a F. Lang), anche quando non ve n’è ragione, per poi mancare proprio lì dove occorrerebbe. E il senso di colpa, lento ed inesorabilmente inestinguibile, non si lascia fermare dalle buone azioni; cosicché neanche una cioccolata drogata può edulcorare l’amarezza dell’esistere. Attori in stato di grazia ed abilmente orchestrati, con una grande Huppert. Di rara eleganza e di enorme pathos il piano sequenza sui titoli di coda. ***
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta