Regia di Wes Anderson vedi scheda film
L'opera prima per il ventisettenne Wes Anderson è una commedia decisamente convenzionale nello stile narrativo, molto lontana cioè dallo stile unico ed eccentrico per cui il suo autore è oggi noto. Comunque un esordio molto interessante.
L'esordio nella direzione di un lungometraggio per il talentuoso Wes Anderson avviene nel 1996, quando il nostro ha 27 anni, riproponendo in pratica una versione allungata dell'omonimo cortometraggio realizzato sempre insieme ai fratelli Owen e Luke Wilson nel 1992, quando erano ancora all'università. Avvicinatevi a questo “Un colpo da dilettanti” aspettandovi di trovarvi quello stile unico, inconfondibile, eccentrico e un po' stralunato, vero marchio di fabbrica del cinema di Anderson, e porterete a casa una cocente delusione. Direi anzi che se il nome del regista non apparisse nei titoli di testa sarebbe assolutamente impossibile dedurlo che questa creatura sia sua. Siamo infatti di fronte a una commedia alquanto convenzionale nello stile narrativo, sebbene i personaggi che la popolano sono sufficientemente sciroccati per meritarselo il marchio di wesandersoniano DOC, e molti dei dialoghi sono riusciti, risultando volontariamente buffi ma non eccessivamente sopra le righe. Il vero problema, in un film comunque dignitosissimo come opera prima, è che le scelte quasi sempre eccentriche compiute dai personaggi restano apparentemente fini a se stesse, in quanto l'autore offre ben magri strumenti allo spettatore per comprendere il perché di tali azioni. In questo, Anderson migliorerà molto e molto in fretta, e già il suo secondo film, “Rushmore”, risulterà un'opera pienamente riuscita. Molto bella la colonna sonora composta da Mark Mothersbaugh e che include anche una canzone (“Zorro Is Back”) dei fratelli De Angelis, i celebri, budspencer/terencehilliani, Oliver Onions. Al botteghino le cose andarono in maniera disastrosa, con incassi di soli 500mila dollari a fronte di un budget di 5 milioni!
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