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Bones and All

Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film

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La recensione su Bones and All

di unicorno22
8 stelle

 

Bones and All è la storia di una minoranza, di emarginati che cercano di sopravvivere all'interno della società. Non si tratta di una minoranza comune, perlomeno non di una di quelle che tutti siamo abituati a conoscere. Qui si parla infatti di una sotterranea e nascosta comunità di cannibali, che non vive in un'isola tropicale o in qualche posto sperduto del pianeta, ma bensì all'interno del mondo civilizzato, seppur con delle esigenze particolari.

 

L’ambientazione della storia ha il merito spiazzare lo spettatore fin da subito cambiando quell’immaginario che vede frequentemente associare alla tematica del cannibalismo luoghi remoti e selvaggi lontani dal continente. In Bones and All invece i cannibali sono in mezzo a noi, sono apparentemente come noi ed è a cavallo tra questo realismo magico e una velata fantasia/fantascienza che la storia si genera e si sviluppa.

 

Bones and All è un film rischioso, ma estremamente solido, ma soprattutto è il segno inequivocabile che Luca Guadagnino è un grande regista. Al netto della sua filmografia, non vasta e con all'interno dei film anche molto sbagliati, non si può girare una pellicola del genere senza avere del talento.

 

La straordinarietà del film è quella di attraversare molteplici generi senza mai sceglierne uno, è il suo saper navigare e sfruttare archetipi attinenti a mondi distanti tra loro, fondendoli poi insieme, a renderlo un'opera drammatica di grande impatto emotivo.

 

Sarebbe troppo banale infatti liquidarlo come una storiella adolescienziale, non sarebbe esauriente parlarne come un on-the road dalla commovvente colonna sonora, troppo riduttivo descriverlo con gli indicatori di gradimento di un film horror. Eppure riesce ad essere tutte queste tre cose insieme e a risultare un lavoro di struggente poesia dove gli opposti si attraggono creando una tensione narrativa coinvolgente: amore e odio, libertà e condanna, emarginazione e inclusione.

 

La capacità di Guadagnino è quella di infondere ogni sequenza di un pathos e di un lirismo davvero toccante, dove unisce i corpi e li divora, ma mai li sovrasta con un'invasiva e raccapricciante violenza. Riesce così con un estrema abilità ad avvolgere l'intero film in un soffice e raffinato manto di delicatezza e passione.

 

In Bones and All si ritrova quel tocco di sensibilità ed eleganza che aveva contraddistinto molti anni fa "Lasciami entrare" una pellicola per certi versi molto simili a questa.

 

Possiamo finalmente dire che uno dei migliori film dell’anno porta la firma di un regista italiano.

 

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