Regia di Rob Reiner vedi scheda film
Penso di aver capito perchè film come questo vengono lapidati furiosamente da certo pubblico e da certa critica. Questa è secondo me un'opera più che discreta, anzi buona. I protagonisti sono bravi, soprattutto lei. Tutt'altro che noioso, ritrae momenti di una coppia in crisi in modo molto realistico, tanto che sembra di assistere alla realtà: il logorio del rapporto, le incomprensioni, i piccoli egoismi, le ripicche, le liti... Infatti il regista - un bravo Rob Reiner - afferma di averci messo della sua vita. Anche la famiglia, benchè sotto certi aspetti piuttosto standard, non ha in relatà nulla di finto o di filmesco, ma anche questa è molto reale. Tutt'altro che banale è il discorso dei figli, appunto, con le ripercussioni (negative) che i problemi dei genitori hanno su di loro. E' uno di quei film che una coppia in procinto di dividersi dovrebbe assolutamente vedere, per avere davanti agli occhi la portata di quell'atto e le sue inevitabili conseguenze negative. Poichè se i due ci si mettono di buona volontà, il matrimonio si può e si deve salvare. E ci si asterrebbe anche da certe ipocrite considerazioni sui figli, tipo "capiranno", o "così sarà meglio anche per loro"... e altre cavolate del genere. I due protagonisti superano le difficoltà inizialmente solo per non far soffrire i figli, ma capiscono subito dopo che una vita assieme non si può e non si deve spazzar via. Capiscono che il vero e il buono è l'amore che nacque a suo tempo tra loro, il quale non poteva essere male o sbagliato, e che quindi bisogna ripulire, rinvigorire, e riavviare. Il che può sempre avvenire. Insomma il film è una bella apologia del matrimonio, da un punto di vista rigorosamente laico e umano. Tornando alla considerazione iniziale, secondo me molti diprezzano questo film perchè, separati o divorziati, gli mette davanti agli occhi che anche loro, con la buona volontà, avrebbero potuto salvare il loro matrimonio. Infatti, notate, ciò che manda questi in bestia, è il lieto fine. Scusate la sincerità, ma andava detto.
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