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Un eroe

Regia di Asghar Farhadi vedi scheda film

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La recensione su Un eroe

di steno79
8 stelle

Una delle punte del concorso di Cannes 2021, dove ha riportato il Grand Prix ex aequo col finlandese "Scompartimento 6" di Juho Kuosmanen, "Un eroe" di Asghar Farhadi è un film di forte densità stilistica e pregnanza di contenuti, una nuova analisi della società iraniana da parte del suo maggiore regista contemporaneo che già ci diede un capolavoro con "Una separazione". Qui Farhadi ci racconta la storia di Rahim, un giovane finito in carcere per un debito che aveva accumulato a causa di circostanze avverse, che durante un permesso per andare a trovare la sua famiglia trova accidentalmente una borsa da donna piena di monete d'oro e decide di restituirla al legittimo proprietario, suscitando un'acclamazione mediatica imprevista che ne fa quasi un eroe, anche se poi il destino sembra mettersi contro con circostanze sfavorevoli. Farhadi parte da un assunto problematico per cui sono stati fatti nomi come Kafka, Pirandello, anche se io personalmente ci vedo molto il Bresson de "L'argent", suo ultimo magistrale film all'insegna di un pessimismo totale, di cui si ritrova la tensione morale e la spietata concatenazione degli eventi in un contesto drammatico anche se in fin dei conti meno tragico rispetto a quello del francese. Interessante sotto vari punti di vista, "Un eroe" dà uno sguardo appassionato di una società dove il ruolo dei social network è diventato improvvisamente molto forte, dove la difesa di un concetto di onore personale può portare a reazioni estreme, dove lo stampo religioso del regime teocratico è evidente in (quasi) tutto, ma si avvertono ugualmente fermenti di modernità e un'aspirazione a rapporti umani liberi dal vincolo di una tradizione opprimente. A me è piaciuto, mi sembra forte nella tematica e onesto nello sguardo del regista, forse appena un po' congestionato in alcuni punti della trama e un po' verboso in alcune scene, per cui stavolta non griderei al capolavoro, ma ugualmente l'opera di uno dei migliori registi in attività. Intensa e convincente l'interpretazione del protagonista Amir Jadidi e interessanti le performance degli altri membri del cast, alcune di vago sapore neorealistico, fra cui si rivede anche la figlia del regista Sarina Farhadi nel ruolo della figlia del dispotico creditore di Rahim.

Voto 8/10

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