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Delitti e profumi

Regia di Vittorio De Sisti vedi scheda film

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La recensione su Delitti e profumi

di antimes
3 stelle

Non si salva (quasi) niente. Già il soggetto, di per sé non del tutto malaccio, era difficile da realizzare: senza mezzi tecnici adeguati, l'autocombustione spontanea delle donne protagoniste del film sfiora veramente il ridicolo (sfido chiunque che non abbia letto la trama del film a capire cosa sta succedendo alla povera Lucrezia Lante della Rovere all'inizio). Quindi gli effetti speciali sono a livello di horror di Bruno Mattei. La scelta degli attori, o meglio attrici, denota poi alcuni paradossi: che senso ha arricchire il film di così tante belle attrici se praticamente schioppano dopo 1 minuto e mezzo da quando hanno fatto la prima comparsa? Aggiungiamoci che Calà nella parte seria del detective fa veramente ridere (oltre a recitare peggio del solito) e che le scene d'azione sono patetiche, basti l'inseguimento in motorino di Calà (ma tral'altro...ma dopo il Pony express Calà cos'era, scooterista ufficiale d'Italia?) con una palese controfigura capellonuta e molto più magra del nostro gatto veronese. 

 

Una porcheria vera e propria pertanto. Mettiamoci inoltre la mega ruffianata di utilizzare un'attrice, tale Simonetta Gianfelici, in veste di sosia di Madonna, in un periodo (1988) in cui Madonna era all'apice del successo (uscito da poco True Blue e già attrice in qualche filmetto tra cui Who's that girl?) inserendola tral'altro nella locandina del film in misura molto più marcata rispetto alle altre attrici. Cosa si salva quindi? Praticamente niente eccetto due cose, che però paradossalmente, per quanto brevi e di secondo piano, confermano la teoria secondo cui anche nella peggio ciofeca del cinema, qualcosa da salvare, seppur minima c'è. Sto parlando dei dialoghi tra Smaila e Calà, veramente esilaranti (per meriti di Smaila e non certo di Calà) e che avrebbero potuto infatti caratterizzare maggiormente la parte comica del film e soprattutto la soundtrack, firmata dallo stesso Smaila. Direi anzi che la colonna sonora è l'argano che tira su un filmaccio come questo dalle pozzanghere della serie Z (per non spostarlo di molto, in ogni caso). E' comunque troppo poco. E neanche la famosa maglietta I love Cuneo vale una visione di un film come questo. Voto 3. 

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