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Supernova

Regia di Walter Hill vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Supernova

di axe
6 stelle

In un remoto futuro, il genere umano è sparso in tutto l'universo e ne sfrutta le risorse. Non sembra, però, essere mai entrato in contatto con forme di vita aliena. L'astronave di soccorso Nightingale-229, con, a bordo, un eterogeneo equipaggio umano e un computer quasi senziente, riceve una richiesta di soccorso da un lontano centro minerario; raggiunto la località, l'astronave accoglie a bordo l'autore dell'invio, un giovane che riferisce di essere figlio dell'ex-amante di una donna membro dell'equipaggio. Nello shuttle con il quale il ragazzo ha raggiunto l'astronave, il pilota trova un misterioso manufatto alieno, cui il giovane sembra tenere molto. Il personaggio non è chi dice di essere, ed il manufatto rappresenta una minaccia per l'intera umanità. Un discreta opera di fantascienza; il regista, Walter Hill, trae ispirazione da capisaldi del genere, quali 2001 Odissea Nello Spazio e Alien, per realizzare un film di breve durata, ricco di avvenimenti e con qualche colpo di scena. L'aspetto più interessante è la ricostruzione dell'interno dell'astronave, e delle caratteristiche delle persone a bordo, della quale il regista descrive un minimo di indole e storia. In particolare, il "triangolo" amoroso tra la dottoressa Kaela, il pilota Nick e l'ex-amante Karl, è alla base dello scontro, anche sentimentale, tra i personaggi. Gli effetti speciali sono modesti, ma l'atmosfera è salvata dalle scenografie dell'astronave, nella quale predomina una fredda luce blu, e della cupa postazione mineraria; tutto ciò fa pensare ad un futuro non certo positivo per il genere umano, il quale, nonostante il progresso tecnologico, non ha saputo placare la sete di risorse. Il rinvenimento del manufatto alieno può essere considerata una sorte di punizione per questa cosa; è infatti stato pensato per distruggere civilità le quali, all'avanzare della scienza fanno corrispondere un aumento degli "istinti predatori". Il ritmo della narrazione è serrato; a cagione della breve durata, i fatti si susseguono uno dietro l'altro, con una certa prevedibilità - è evidente sin dalla sua prima apparizione, infatti, come il personaggio giunto a bordo sia il "cattivo". Anche la conclusione, nonostante alcuni colpi di scena, è più che prevedebile. Tra i difetti, ci sono diversi buchi nella sceneggiatura; in particolare, non è spiegato come un personaggio abbandonato nel sito minerario sia riuscito a tornare a bordo dell'astronave. Nonostante ciò, il film è piacevole; tensione palpabile, atmosfere fosche ed avvolgenti, personaggi di minimo di spessore lo rendono un passabile "clone" di Alien.

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