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The Gray Man

Regia di Anthony Russo, Joe Russo vedi scheda film

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La recensione su The Gray Man

di marcopolo30
4 stelle

Ennesimo copycat di Jason Bourne, con Ryan Gosling nei panni del protagonista. Dirigono i fratelli Anthony e Joe Russo che si limitano in pratica ad applicare gli stilemi dell'universo Marvel al sopracitato celebre film di spionaggio. VOTO: 4

Ho iniziato a guardare questo film un po' per caso, con i titoli di testa che erano appena terminati. Non avevo idea quindi di cosa mi stessi apprestando a vedere. Ero su un autobus di lunga percorrenza (in Argentina) e non avevo perciò nemmeno modo di usare il telecomando per andare al menu e ottenerle tali informazioni. Dopo pochi minuti ero però quasi certo di essere al cospetto di una nuova consegna di Jason Bourne, con Ryan Gosling al posto di Matt Damon. Due ore più tardi avrei invece scoperto di aver assistito a “The Gray Man”, produzione Netflix che con un budget di 200 milioni di dollari rappresenta anche l'opera più costosa mai realizzata dalla celebre piattaforma di streaming. Con al timone Anthony e Joe Russo, i fratelloni già autori della fortunatissima (in termini economici) serie “The Avengers”. E si vede. Si vede nel senso che questo film è nient'altro che un 'Jason Bourne meets the Marvel Universe'! Il plot vede protagonista l'agente CIA Courtland Gentry, alias Six (Gosling), che dopo avere accidentalmente scoperto oscuri segreti dell'agenzia nediventa obiettivo primario, braccato in tuttaEuropadall'ex collega Lloyd Hansen (Chris Evans) e daisuoi scagnozzi. Un altro agente della CIA, la bella Dani Miranda (Ana de Armas), accompagna Six per salvare la propria reputazione. Il gioco del gatto e il topo tra Six e Lloyd costituisce il piatto forte del menù,un menù a base di trama actionricalcata sul sopracitato Bourne alla quale i Russo Brothers non si sono preoccupati di apportare troppe variazioni, puntando invece tutte le proprie fiches su una sceneggiatura frenetica tutta inseguimenti e sparatorie, e sul richiamo esercitato dai nomi degli attori scritturati. Troppo poco direi, perché l'intera vicenda è priva del benché minimo realismo, sia per quel che riguarda le esagerate scene d'azione, sia per la tridimensionalità dei personaggi, assolutamente non pervenuta. Ma se quanto scritto fino a qui sorprende poco, è la modestia nella realizzazione tecnica diThe Grey Mana lasciare perplessi, tenuto in considerazione il pantagruelico budget, con -in particolare- CGI che brilla più per quantità che non per qualità. Il film è basato sull'omonimo romanzo firmato nel 2009 da Mark Greaney, ma è un libro che non ho letto e non posso in tal senso fare comparazioni.

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