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La donna per me

Regia di Marco Martani vedi scheda film

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La recensione su La donna per me

di mm40
3 stelle

Andrea sta per sposarsi con Laura. Sarà la scelta giusta? La sera prima del matrimonio si ubriaca con gli amici e ammette di desiderare solo una cosa: una vita differente. Accontentato: al risveglio si ritrova in un'altra vita. Naturalmente fatica ad ambientarsi nella nuova realtà, ma quando la giornata finisce sarà pronta per lui una nuova vita da vivere il giorno seguente. E quello dopo ancora. E così via, con un'unica costante: Laura gli manca tantissimo.


A tutti gli effetti La donna per me è Groundhog day (Ricomincio da capo, Harold Ramis, 1993) in salsa sentimentale, senza avere però riconosciuto i diritti agli autori del copione di partenza. La sceneggiatura di Eleonora Ceci e Marco Martani – anche regista dell'opera – risulta infatti originale ed è difficile capire come ciò sia possibile: la dinamica del continuo risveglio nello stesso giorno è la medesima delle due storie e l'idea di modificare il corso degli eventi con piccole variazioni, ottenendo grandi cambiamenti pure. Ci si dimentichi subito della teoria del multiverso o del concetto di quarta dimensione: La donna per me è un prodottino di una semplicità estrema e non mira a filosofeggiare o a moraleggiare più di tanto, se non per asserire che il vero amore è quello che ci fa sentire noi stessi (sacrosanto: e vale il prezzo del biglietto del film). Gradevole nella visione, a ogni modo, con un cast assortito in maniera efficace; se forse il protagonista Andrea Arcangeli non lascia più di tanto il segno, risultano però azzeccate le caratterizzazioni (mobili, ma nemmeno più di tanto) dei vari Eduardo Scarpetta, Stefano Fresi, Cristiano Caccamo e Alessandra Mastronardi, con una nota di merito per Francesco Gabbani, cantante 'prestato' al cinema che fa buonissima figura in una parte abbastanza corposa. Inevitabile comunque il suo contributo canoro sui titoli di coda, con un brano inedito: oramai tutte le comparsate di cantanti su pellicola finiscono così. Martani di primo mestiere è uno sceneggiatore e questa è la sua seconda prova dietro la macchina da presa, a quasi tre lustri da Cemento armato (2007). 3,5/10.

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