Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Mario Besesti, che doppiò Laughton ne “Gli ammutinati del Bounty”, qui doppia Charles Coburn mentre Laughton ha la voce di Olinto Cristina. L’effetto produce molta confusione per chi ricorda il mitico Laughton del capitano Blight. Al suo fianco c’è una protagonista d’eccezione: Alida Valli, la Greta Garbo italiana, che per volontà del produttore Selznick affiancherà anche Joseph Cotten ne “Il terzo uomo” (Hitchcock avrebbe preferito proprio Greta Garbo per il ruolo della signora Paradine e diresse il film di malavoglia). C’è anche un giovane Gregory Peck, più che mai assorbito nei suoi nobili ideali che stavolta si rivelano sbagliati. L’avvocato si fa odiare dalla sua amata per il fatto di volerla salvare accusando l’uomo che si scoprirà essere il suo vero amante; un amore costruito sul nulla e indotto dall’avvenenza fisica che nasconde l’inganno. L’intreccio è ottimo ma non eccelso. Manca la necessaria tensione drammatica, nonostante i primi piani della Valli che trasudano ghiaccio da ogni poro.
Fa il paio con “Testimone d’accusa”, che però lo supera di alcune spanne (e dove Laughton avrà una voce ancora diversa, quella di Giorgio Capecchi). Quattro stelle non pienamente meritate.
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