La recensione su Kick the Cock

di undying

6 stelle

Brass dirige una bellezza assoluta, anche autrice - diciamo così - della sceneggiatura, facendo leva sull'affascinante lato B dell'attrice. Il titolo è un'allegoria, la cui valenza immediata e manifesta rispecchia un modo di dire olandese (sbirciare in cucina).

Tinto Brass, comodamente seduto al tavolo di cucina, è immerso nella lettura del "Dossier Nocturno" a lui dedicato (MonaMour - n. 25 del 2004) mentre la domestica (Angelita Franco) è impegnata ai fornelli. Indossa una divisa da cuoca molto particolare con un'ampia apertura sul didietro, tanto ampia che l'attenzione del regista in men di un secondo passa dalla monografia all'attività "culinaria", in itinere davanti ai suoi occhi fortunati. Qualche vampata di fumo, emessa dall'immancabile sigaro, non gli vieta di assistere a uno spettacolo efficacemente erotico. Adagiato in forno il preparato, per ingannare il tempo la premurosa cuciniera si sposta in un'altra ala dell'edificio, accessibile da un giardino. Tinto la segue, la spia da un'enorme vetrata sorprendendola nuda mentre gioca con banane, cetrioli e pannocchie. A quel punto, essendo chiusa a chiave la porta, non può fare a meno di dare corso all'allegoria del detto olandese: "Kick the cock" (sbirciare in cucina).

Sarebbe curioso poter leggere la sceneggiatura, opera della splendida Angelita Franco [1], dato che si tratta di un cortometraggio privo di dialoghi (esclusa la battuta in chiusura - "Enjoy me" - quando Brass viene servito a tavola). Siamo in pieno divertissement erotico, senza uno spunto d'idea che non sia il corpo sinuoso e il fondoschiena perfetto della disinibita e sorridente seduttrice. D'altra parte titolo e locandina non danno spazio al dubbio: Brass è a un "pelo" dall'hard, arriva addirittura a indossare un membro posticcio, quello a cui allude il titolo, che smanetta sino a simulare (con tanto di eiaculazione) di raggiungere un lungo orgasmo, non sufficiente a calmierare l'eccitazione. In effetti la carica erotica della ragazza - consapevole d'aver in dote chiappe d'oro - è ai massimi livelli e anzi, supera ampiamente la norma. Nel suo piccolo Kick the cock è un eccitante e godibile cortometraggio, decisamente fedele alle intenzioni e di molto superiore ad analoghi brevi "porno". Si può anche arrivare a comprendere il budget (80.000 dollari), buona parte del quale è certamente andato a coprire il cachet di presenza dovuto alla (nudissima) Angelita Franco. Son sedici minuti durante i quali è impossibile distogliere lo sguardo dallo schermo e Brass dimostra, anche in un esperimento sciocco e banale come questo, di saper girare come pochi. Un buon cortometraggio nel suo settore, partendo dall'ovvia considerazione che siamo di fronte a un nonsense eroticissimo che rientra in pieno nell'etica (e soprattutto nell'estetica) dell'autore: un "elogio del culo", espresso alla maniera di Brass non a parole (per l'occasione sostituite da una colonna sonora anch'essa solleticante) ma tramite immagini che colpiscono, con effetto sicuro, dove devono colpire: cioè in basso.

[1] La Franco veniva dall'esordio in veste d'attrice in Catacombs - Il mondo dei morti (2007) e dopo questa parentesi erotica tornerà all'horror, apparendo in Demon legacy (2014), In embryo (2016) e Witchcraft 14: angel of death (2016).