Regia di Matthijs van Heijningen Jr. vedi scheda film
VISTO IN STREAMING SU NETFLIX
NEL FEBBRAIO 2022
Il cancro dell’occupazione nazista dell’Europa nei giorni immediatamente successivi allo sbarco degli Alleati in Normandia è uno dei temi centrali di questo importante film per lo più di produzione belga-olandese (De Slag om de Schelde, il titolo in lingua originale). Il quadro storico (siamo nel 1944, agli sgoccioli della seconda guerra mondiale) vede l’esercito tedesco allo stremo delle forze, comandato a distanza da un Hitler sempre più pazzo e prossimo al suicidio e, in prima linea, da una granitica falange di ufficiali fanatici e allucinati che tenta di spremere le ultime gocce di sangue da soldati esausti, sempre più giovani e male addestrati e sempre meno motivati.
In tutto questo, le vite degli occupati, gli olandesi della Zelandia (provincia sudoccidentale dei Paesi Bassi), da un lato succubi e per forza di cose collaborazionisti (come il sindaco allineato della cittadina o il coscenzioso quanto intimidito medico che salva la vita a numerosi soldati del Terzo Reich), dall’altra vogliosa di collaborare con le forze di liberazione (il figlio diciassettenne del suddetto dottore, che scatta fotografie della dislocazione strategica dei tedeschi, da passare alla Resistenza) e organizzata in temerarie conventicole di partigiani che, inevitabilmente, mettono a rischio la vita dei comuni cittadini. Tra questi la sorella del giovane fotografo, che per coraggio avrà un ruolo basilare nel dare manforte alle truppe giunte a restituire la libertà.
E poi ci sono le vicende dei combattenti: il soldato olandese entrato come volontario nell’esercito tedesco ma ormai prossimo, dopo aver rischiato di morire sul fronte russo, a una rivoluzione di coscienza che lo porta ad avvicinarsi ai suoi connazionali; il pilota di alianti da combattimento inglese, figlio di un ufficiale che vorrebbe tenerlo al riparo dai rischi della guerra, che si intrufola proprio nella pericolosissima missione che culmina nel cuore della battaglia finale sul fiume Schelda, sul cui estuario si trova l’ormai ex isola di Walcheren, allora conquistata dalle forze alleate, con Canadesi e Inglesi in prima ondata. E c’è il primo capitano della Wehrmacht, ridotto senza gambe su una sedia a rotelle, assalito da incubi notturni causati dal periodo trascorso in mezzo agli orrori dei campi di concentramento, il quale si fa saltare il cervello nel cortile dell’ospedale militare.
La regia del per me sconosciuto Matthijs van Heijningen Jr., ha il merito di assemblare con sapienza – giusto con qualche rallentamento della narrazione in immagini - le varie componenti di una vicenda basata su accadimenti storici, grazie a una ricostruzione realistica dello scenario di guerra: le case allagate, i soldati sporchi e stremati nelle divise logore, gli aerei e i cingolati e i mitra e i cannoni tra le fangose e putride trincee. Di alto livello anche la messa in scena dei combattimenti, con un cruento realismo degno del miglior Spielberg nel mostrare le più atroci mutilazioni subite dai militi al fronte. A supporto dell’opera registica è una squadra composta soprattutto da giovani e bravi attori di cui, francamente, non avevo notizie, fatta eccezione per il meno giovane Jan Bijvoet, fra i protagonisti dell’apprezzato El Abrazo de la Serpiente (2015) e per Tom Felton (visto in Risorto, 2016, al fianco di Joseph Fiennes), che qui veste i panni di un coraggioso capitano pilota dello schieramento anglosassone.
La battaglia dimenticata è un importante film di guerra, che ha il merito di rivelare uno di quegli episodi realmente “dimenticati” del secondo conflitto mondiale, che però non hanno avuto meno importanza strategica nella vittoria del Mondo contro la follia nazista. Da vedere, senza esitazione. Voto 8,4.
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