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Toporagni assassini

Regia di Ray Kellogg vedi scheda film

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La recensione su Toporagni assassini

di undying
5 stelle

Low budget girato in double bill assieme a The Giant Gila Monster da un tecnico degli effetti speciali - già cameraman al servizio dell'esercito USA ai tempi della Seconda guerra mondiale - limitato al ruolo di regista in questa circostanza. Rientra nel filone sci-fi con animali alterati scientificamente, ma spicca per i buoni effetti visivi.

 

locandina

Toporagni assassini (1959): locandina

 

Il capitano Sherman (James Best), raggiunge una sperdura isola per effettuare una consegna: destinatario il dottor Marlowe Craigis (Baruch Lumet). Craigis, assieme alla figlia Ann (Ingrid Goude) e un gruppo di altri collaboratori, da nove mesi sta conducendo esperimenti sugli animali, riuscendo a dare vita a una forma particolarmente aggressiva di toporagno gigante. Una minacciosa tempesta permette alle pericolose creature di fuggire dalle loro gabbie, mettendo in pericolo di vita lo staff di ricercatori e il capitano Sherman, costretto a restare sull'isola a causa delle condizioni climatiche.

 

"Chi gira di notte vi dirà che il più selvaggio e viscido di tutti gli animali è il piccolo toporagno. Il toporagno colpisce solo di notte, al chiaro di luna. Deve mangiare quanto il suo stesso peso ogni poche ore, o muore di fame. E il toporagno divora tutto. Ossa, carne, i loro simili, tutto quanto. In marzo prima in Alaska, e poi invadendo costantememte a sud, ci sono state segnalazioni di una nuova specie. Il gigante toporagno killer." (Voice over prima dei titoli di testa)

 

Ingrid Goude

Toporagni assassini (1959): Ingrid Goude

 

La prospettiva di trovarsi di fronte ad un trash tipico della sci-fi Anni '50, magari prossimo a Plan 9 from outer space, viene piacevolmente disattesa sin dai primi minuti: scenografie, attori e testi annunciano che, a differenza di quello che il titolo può far supporre, Ray Kellog (1905 - 1976) ha un'ottima mano in regia e la sceneggiatura di Jay Simms, per quanto prevedibile e ingenua (in particolare nel secondo tempo), è un gradino sopra alla media dei coetanei titoli fantascientifici americani del tempo. Quando poi subentrano i "toporagno gigante" la sorpresa aumenta, positivamente, per quanto ben realizzate le creature. Salvo infatti pochi primi piani in cui viene fatto uso di pupazzi (molto ben realizzati considerato l'anno), per rendere realistiche le mostruose cavie di laboratorio geneticamente modificate, nelle riprese in campo lungo sono stati utilizzati cani (di razza Coon) "truccati", riuscendo a rendere verosimile l'impossibile assunto. Che parte dalla realtà del minuscolo "Solisorex Soricidae" (detto appunto toporagno), qui reso gigante a causa di manipolazioni genetiche ante litteram. Ray Kellog - durante la Seconda guerra mondiale cameraman al servizio dell'esercito degli Stati Uniti - debutta in regia con questo film dopo un lungo trascorso come tecnico degli effetti speciali, anche in produzioni 20th Century Fox. Questo giustifica in parte la superiorità, come già detto da un punto di vista tecnico, di Toporagni assassini rispetto a pellicole del tempo, girate anche con maggiori budget. La carriera di Kellog in ruolo di regista è purtroppo brevissima, ridotta al biennio 1959/1960, cioè a questo film, a The Giant Gila Monster (girato in double bill con The killer shrews) e al misconosciuto My dog, friend (1960).

 

Ken Curtis

Toporagni assassini (1959): Ken Curtis

 

Curiosità

Uno dei personaggi, il dottor Baines, è interpretato da Gordon McLendon, protagonista e produttore del film e voce narrante in apertura. Si tratta di un low budget tra i più fortunati (già nel 1984 il produttore aveva quintuplicato i profitti), destinato ad essere proiettato in double bill con The Giant Gila Monster (sempre diretto da Kellog). Può vantare il primato di film con un sequel che è stato girato più tardi di sempre: Return of the Killer Shrews (2012).

 

locandina

Toporagni assassini (1959): locandina

 

"Siamo tutti macchine di sopravvivenza dello stesso tipo di replicatore, molecole chiamate DNA, ma esistono molti modi diversi di vivere nel mondo e i replicatori hanno costruito una vasta gamma di macchine che li sfruttano. Una scimmia è una macchina che conserva i geni sugli alberi, un pesce è una macchina che li conserva nell'acqua; esiste persino un vermetto che conserva i geni nei sottobicchieri di cartone pressato che si usano per i boccali da birra. Il DNA lavora in modi misteriosi." (Richard Dawkins) 

 

Trailer

 

F.P. 20/11/20 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 66'13")

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