In un carcere in dismissione, alcuni agenti e pochi detenuti, gli ultimi rimasti, aspettano di essere trasferiti. A poco a poco, le regole, scritte e non, sembrano avere sempre meno senso, e quella degli uomini in attesa diventa una nuova, fragile, comunità.
Curiosità
COMMENTO DEL REGISTA
"Il carcere di Mortana nella realtà non esiste: è un luogo immaginario, costruito dopo aver visitato molte carceri. Quasi ovunque abbiamo trovato grande disponibilità a parlare, a raccontarsi; è capitato che gli incontri coinvolgessero insieme agenti, direzione e qualche detenuto. Allora era facile che si creasse uno strano clima di convivialità, facevano quasi a gara nel raccontare storie. Si rideva anche. Poi, quando il convivio finiva, tutti rientravano nei loro ruoli e gli uomini in divisa, chiavi in mano, riaccompagnavano nelle celle gli altri, i detenuti. Di fronte a questo drastico ritorno alla realtà, noi esterni avvertivamo spaesamento. E proprio questo senso di spaesamento ha guidato la realizzazione del film: Ariaferma non racconta le condizioni delle carceri italiane. È forse un film sull’assurdità del carcere".
“Tu stai in galera io no”
“Ah si? Vogliamo fare gli spiritosi stasera, Lagioia? Dice Servillo a un sempre più splendido, umile, raffinato, illuminato Silvio Orlando nei panni di un carcerato, che aggiunge: "non c’è niente da ridere".
E Servillo: “appunto!”
Film minimalista impostato sul duetto tra i due attori principali e l'umanizzazione dei carcerati. Financo troppo che sembra di trovarsi tra i frati di un convento più che tra galeotti. Eccellenti le musiche di Pasquale Scialò invece delle solite infestanti canzonette in inglese cui ci ha abituato il cinema italiano. Già solo per quello vale.
Uomini della stessa estrazione sociale, delle stesse terre, ma divisi da sbarre, dalle circostanze, dalle loro scelte si trovano a fronteggiare insieme una grave emergenza, pur rivendicando con la massima intransigenza i loro rispettivi ruoli. Eccellente film di Di Costanzo, coadiuvato da uno splendido cast nel quale brillano Servillo e Orlando.
Finalmente un film italiano da applausi. Grandi interpreti Orlando e Servillo, ma tutti bravi. Merito di una splendida regia che da prova di sensibilità d'animo e attenzione ai tratti psicologici all'interno dell'ambiente carcerario. Imperdibile.
La dismissione dei luoghi provoca una condizione di attesa che può essere più o meno lunga a seconda di quando di è disposti ad aspettare. "Ariaferma" è questo, un film che riesce a farsi spazio mondo per riflettere su quanto il peso della vicinanza possa aiutare all'ascolto dell'altro. Grandi Servillo e Orlando in un rimbalzo di autentica bravura.
Forse ispirato alla celebre canzone Don Raffaè, Ariaferma racconta la strana relazione che si sviluppa tra il capo delle guardie (Toni Servillo) e il leader silenzioso dei detenuti (Silvio Orlando), in un carcere in via di dismissione. L'esito finale non sarà forse di redenzione, ma aiuterà più d'uno a "passà la nuttata".
Voto: 7,5
Sono sicuro che Leonardo Di Costanzo sarebbe moderatamente felice di leggere una recensione positiva di un pinco pallino qualsiasi come il sottoscritto. Rimane pur sempre una soddisfazione incontrare il gusto del pubblico e raccogliere feedback che spronino a continuare sulla strada intrapresa di un cinema di qualità appena sussurrato. Avrebbe, al contrario, motivo di… leggi tutto
Era l’edificio svuotato dell’Intervallo, era il quartiere degradato dell’Intrusa, adesso è la prigione in disarmo di Ariaferma: Di Costanzo arriva sempre ad un unico luogo in cui fa avvenire degli incontri come su un’arena, a osservare i risultati inevitabili di combinazioni imprevedibili. Qui è l’incontro di un poliziotto (Servillo) e di un detenuto… leggi tutto
L'amministrazione penitenziaria italiana avvia la dismissione dell'immaginario carcere di Mortana (in realtà, carcere di San Sebastiano, Sassari), con sede in un imponente edificio ottocentesco ubicato in un luogo isolato. Trasferisce personale e detenuti, chiude i reparti. Per un disguido burocratico, tuttavia, dodici prigionieri rimangono presso l'istituto. Incaricati della loro…
Il dramma delle carceri è utilizzato nel cinema ma se lo si è fatto sempre per sottolineare una situazione da innocente messo in pericolo o da un colpevole che domina la scena. A mio parere il miglior film è Bruckbaker di Redford , per il ritmo e la storia. Comunque qui c è la giusta tensione , che dà emozioni e fa riflettere amaramente. Dei…
E come ogni fine/inizio anno mi trovo a fare il bilancio dei film che ho gustato nei dodici mesi precedenti alla data di "giudizio". Ricco è stato l'anno trascorso di visioni che hanno ampliato la mia cultura e…
Un film sul cambiamento, sull'umanità e sulla speranza, provocatoriamente ambientato in un luogo dove, di norma, queste tre parole sono escluse: un carcere. Ancora una volta, Di Costanzo torna a un film "recluso" dopo lo splendido "L'Intervallo", del 2012. Una cattività differente, qui, quella carceraria, che per un gioco di dismissioni si trasforma in un'occasione di crescita, fra…
Gaetano Gargiulo (Toni Servillo) è una guardia carceraria che, insieme ad altri colleghi, si trova un giorno a dover gestire un gruppo di carcerati in un complesso penitenziario quasi abbandonato. In questo contesto conoscerà Carmine Lagioia (Silvio Orlando), un galeotto a cui viene affidata la mansione di cuoco e con il quale Gaetano entra in confidenza.
Questo film…
Uno dei più validi film degli ultimi anni sulla realtà carceraria, "Ariaferma" si porta con sè quel velo di grigio e di cupezza che tutti i film su realtà di clausura hanno spesso come matrice dominante. Giocato interamente su una sottile, continua demarcazione tra secondini e detenuti, svela progressivamente, senza facili sentimentalismi, come questa linea possa…
In un carcere in via di dismissione, a un manipolo di guardie è ordinato di rimanere a sorvegliare l’ultima dozzina di detenuti che a breve, esattamente come loro, saranno spediti in altre strutture. Gaetano Gargiulo, agente che per motivi di anzianità assume il comando, ordina di radunare i detenuti nella parte centrale del carcere, ma i giorni passano senza ricevere nuove…
C’è troppo carcere nei film di carcere. Nel cinema del genere la violenza è la norma e la contrapposizione tra guardie e ladri è sempre definitiva senza un reale confronto. La durezza del lavoro delle guardie carcerarie si aggiunge alla provazione dei carcerati. Di Costanzo blocca in un carcere che deve essere dismesso un piccolo gruppo di ospiti e di lavoratori della…
Siamo ai giorni nostri, in un vecchio carcere, ormai in dismissione in un luogo imprecisato e impervio d’Italia. Le guardie carcerarie stanno organizzando il rientro, quando impovvisamente la direttrice del penitenziario comunica che non tutti possono partire, non sa il motivo o forse non vuole dare spiegazioni, ma è la prima ad andare via. Cosi la traduzione dei detenuti…
Solo per memorizzare.
Nessun consiglio, ognuno ha la propria sensibilità, i propri gusti ed attori e registi del cuore.
Conosco persone rispettabilissime che non amano per nulla Tony…
In una ignota località italiana, un carcere sta per essere dismesso. Tutti i detenuti stanno per essere trasferiti altrove ma, imprevisti burocratici, costringono dodici detenuti a restare nella struttura fino a nuove disposizioni. La nuova condizione, alimentata dall’incertezza sul futuro, sgretola equilibri creandone di nuovi insieme alla costituzione di rapporti mai pensati.…
Sono sicuro che Leonardo Di Costanzo sarebbe moderatamente felice di leggere una recensione positiva di un pinco pallino qualsiasi come il sottoscritto. Rimane pur sempre una soddisfazione incontrare il gusto del pubblico e raccogliere feedback che spronino a continuare sulla strada intrapresa di un cinema di qualità appena sussurrato. Avrebbe, al contrario, motivo di…
Forse inconsciamente ispirato alla celebre canzone Don Raffaè (di Fabrizio de Andrè), Ariaferma racconta la strana relazione che si sviluppa tra il capo delle guardie (Toni Servillo) e il leader silenzioso dei detenuti (Silvio Orlando), in un carcere immaginario della Sardegna (?) che sta per essere definitivamente dismesso.
Il rapporto tra i due procede tra reciproche…
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: ARIAFERMA
A 9 anni dalla sua opera di esordio, sempre presentata a Venezia, il regista Leonardo Di Costanzo ritorna a trattare i temi che caratterizzarono L’Intervallo. Uno spazio indefinito ai margini della società, un intervallo di tempo indefinito ai margini della società, un rapporto carcerato-carceriere con evoluzioni…
Sono mostri di bravura sia Orlando che Servillo, oltre ovviamente al regista Di Costanzo. Un trittico che ha prodotto un film alto, sussurrato, intenso. Nel contesto fatiscente di un carcere in dismissione i pochi detenuti rimasti e gli agenti vivono una situazione di sospensione in attesa del trasferimento. Ed è proprio qui che i due mondi (carcerati e carcerieri) sembrano trovare punti…
Se vi aspettavate - come noi - una crescita dei dati del botteghino come conseguenza naturale e logica del ritorno della capienza delle sale al 100%, sarete come noi delusi. Anche questo weekend il segno è…
Come già era accaduto ne L'intervallo e ne L'intrusa, anche il terzo lungometraggio di Leonardo Di Costanzo è ambientato in uno spazio chiuso, perturbato dall'azione di qualcuno destinato a rompere quell'ordine apparente. Il qualcuno di Ariaferma - titolo peraltro magnifico - è Carmine Lagioia, il personaggio interpretato da Silvio Orlando: un uomo ritenuto pericoloso e…
Così doveva essere, così è stato. L'aumento della capienza ha portato a un crescita dei dati: + 12% rispetto al fine settimana precedente. Con per di più una penalizzazione da sottolineare:…
Il carcere di Mortana, situato nella profonda Sardegna, deve essere chiuso, i suoi detenuti trasferiti e così anche i secondini e tutto il corpo di sorveglianza. Peccato che proprio a poche ore dalla chiusura definitiva, la direttrice mette al corrente l’ispettore più anziano della polizia penitenziaria, Gaetano Gargiulo (Tony Servillo), che 12 detenuti dovranno ancora…
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Commenti (13) vedi tutti
“Tu stai in galera io no” “Ah si? Vogliamo fare gli spiritosi stasera, Lagioia? Dice Servillo a un sempre più splendido, umile, raffinato, illuminato Silvio Orlando nei panni di un carcerato, che aggiunge: "non c’è niente da ridere". E Servillo: “appunto!”
leggi la recensione completa di gaiartFilm minimalista impostato sul duetto tra i due attori principali e l'umanizzazione dei carcerati. Financo troppo che sembra di trovarsi tra i frati di un convento più che tra galeotti. Eccellenti le musiche di Pasquale Scialò invece delle solite infestanti canzonette in inglese cui ci ha abituato il cinema italiano. Già solo per quello vale.
commento di bombo1L'essenza stessa del film pesante e noioso. Ma non inutile. Il sentimento di disagio è spaesamento è costruito con perizia. 6
commento di putrellaUomini della stessa estrazione sociale, delle stesse terre, ma divisi da sbarre, dalle circostanze, dalle loro scelte si trovano a fronteggiare insieme una grave emergenza, pur rivendicando con la massima intransigenza i loro rispettivi ruoli. Eccellente film di Di Costanzo, coadiuvato da uno splendido cast nel quale brillano Servillo e Orlando.
commento di woodyforeverProlisso, dialoghi con una fastidiosa flessione dialettale, orribile colonna sonora.
commento di gruvierazUn gran bel film...tetro,duro,un incontro tra uomini su barricate diverse....da non perdere.
commento di ezioDentro e fuori, minimale e universale, concreto e astratto.
leggi la recensione completa di tafoNotevole film di Leonardo Di Costanzo. Superlativa prova attoriale di Servillo e Orlando.
leggi la recensione completa di Furetto60Finalmente un film italiano da applausi. Grandi interpreti Orlando e Servillo, ma tutti bravi. Merito di una splendida regia che da prova di sensibilità d'animo e attenzione ai tratti psicologici all'interno dell'ambiente carcerario. Imperdibile.
commento di ironell'attuale panorama italiano, ottimo
commento di carloz5La dismissione dei luoghi provoca una condizione di attesa che può essere più o meno lunga a seconda di quando di è disposti ad aspettare. "Ariaferma" è questo, un film che riesce a farsi spazio mondo per riflettere su quanto il peso della vicinanza possa aiutare all'ascolto dell'altro. Grandi Servillo e Orlando in un rimbalzo di autentica bravura.
commento di Peppe ComuneForse ispirato alla celebre canzone Don Raffaè, Ariaferma racconta la strana relazione che si sviluppa tra il capo delle guardie (Toni Servillo) e il leader silenzioso dei detenuti (Silvio Orlando), in un carcere in via di dismissione. L'esito finale non sarà forse di redenzione, ma aiuterà più d'uno a "passà la nuttata". Voto: 7,5
leggi la recensione completa di andenkoImperdibile, con Servillo e Orlando mostri di bravura
leggi la recensione completa di siro17