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Amityville Possession

Regia di Damiano Damiani vedi scheda film

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Yayas82

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La recensione su Amityville Possession

di Yayas82
7 stelle

Non so se posso dire che sia il migliore ma sicuramente è il mio preferito della saga. Visivamente potente e cattivissimo. Da vedere.

 

 

 

Alcuni sequel sono migliori degli originali

Molti non saranno d'accordo ma, secondo me, Amityville oggi rientra in questa esigua lista.

 

Nonostante il primo Amityville sia sicuramente meglio confezionato, è stato così a lungo saccheggiato che, quando l'ho visto per la prima volta recentemente, il senso di dejavu era così forte che il film mi ha lasciata piuttosto indifferente.

 

Amytiville Possession invece ha colpito duro nel segno: è vero che è impacchettato più goffamente ma le singole sequenze sono di grande effetto.

 

Ho amato molte cose di questo film:

le inquadrature sperimentali, gli effetti speciali tutti votati alla deformazione del corpo, lo spiccato gusto per l'assurdo e lo scivolamento della trama su temi disturbanti.

 

Amityville Possession, a differenza del predecessore, non ha nulla di estetico: è crudele, delirante e procede spedito come un treno verso un'ineluttabile conclusione che non conosce pietà o consolazione.

 

Alcune scene sono particolarmente memorabili come quella della seduzione, decisamente inappropriata in cui poco ci viene risparmiato.

La sequenza con il ragazzo solo a casa perseguitato dalla telecamera a cui cerca di sfuggire disperato mentre ogni velo di razionalità decade lentamente intorno a lui (mi ha ricordato, anche se con molti meno umori e umorismo, La Casa 2, che gli è pero successivo di diversi anni).

E poi ovviamente c'è la scena cardine del film che a tutt'oggi ha pochi rivali.

 

A mio avviso, Amityville Possession sarebbe un horror pressoché perfetto se si concludesse precisamente al minuto 71, sul primo piano del ragazzo dopo che il prete ha provato a fare il segno della croce.

 

E invece no,

il film va avanti. Per un'inteminabile mezz'ora ci propone un inutile epilogo che cerca di rimediare al trauma dello spettatore inscenando un tentativo di redenzione poco credibile e sinceramente un po' triste.

 

Anche in questa mezz'ora qualche scena salvabile c'è, come la telefonata di Patricia al prete, ma per lo più le sequenze fanno sorridere imbarazzati tra dialoghi da ora del the con il demone, spiegoni insulsi e una certa dose di mala sceneggiatura (la scena del tribunale ha un livello di comicità involotaria che sfiora il trash...).

 

Dopo essersi avvitata su sé stessa per decine di minuti, la trama finalmente si suicida in un esorcismo tutto bava e occhiatacce, che è tutto sommato divertente tanto è infarcita di splatter e wired d'annata.

 

E il film finisce un po' cosi, con una scenetta di effetti speciali priva di climax, come se lo sceneggiatore si fosse stufato di scrivere e avesse messo la parola fine a caso.

 

In conclusione:

 

Sinceramente credo cancellerò dalla mente la mezz'ora aggiunta in coda (sembra davvero appiccicata da quanto poco c'entra) e mi ricorderò di Amityville Possession come di un buon horror che ha alzato il dito medio agli anni '70 da cui deriva per gridare al mondo: "Sveglia gente, gli anni '80 sono iniziati!".

 

Voto: 7

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