Regia di Tommy Lee Wallace vedi scheda film
Una storia fanta horror metafora di un disagio psichico frutto di una società crudele verso i bambini: gli orrori di varia natura che distruggono gli anni dell' infanzia: violenza, bullismo, pedofilia, perdita del padre, abbandono, che dilagano tra il menefreghismo, l'indifferenza... il mostro di Penny Wise rappresenta la sintesi di tutto ciò che nella piccola società metropolitana di Derry traumatizza un gruppo di amici, dietro l' aspetto apparentemente giocoso e infantile di un clown... è sinonimo di un'età "giocosa" fulminata da un mostro... un mostro che traumatizza, esalta le innate paure fino a renderti mentalmente disturbato, in preda alle allucinazioni... e nell' età adulta questo mostro riappare, malcelato da una maturità che ha solo apparentemente cancellato il passato... quel passato orribile, ma che non può più essere nascosto, bensì affrontato, tramite una sorta di auto- mutuo aiuto insieme ad altri che hanno condiviso orribili esperienze... gli altri amici d'infanzia, in una"terapia di gruppo" catartica, che cerca di liberare dalla sofferenza proprio tramite la rievocazione forzata di ciò che in origine è stato la causa di tutto il male, per evitare di soccombere definitivamente in futuro: questa potrebbe essere una irresistibile chiave di lettura del romanzo di Stephen King. Ma il film non è proprio all' altezza: parte bene, con un Pennywise abbastanza inquietante, un inizio dove in ogni scena di flashback l'adrenalina sale, per quanto si dilunghi invece troppo nelle scene al presente... poi però è molto "soporifero" nel seguito, con scenografie che bisognavano di più impegno: nel complesso non viene resa assolutamente giustizia all' ambiente inquietante che si era preparato (quel "ragnone" proprio non si può vedere !!)... Finale commovente per quanto ingenuo, e buona l'analisi dei personaggi. Ma
c' era materiale per trarne ben altra cosa dal il romanzo !
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