Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Storia di Antonioni, sceneggiata da lui stesso con Ennio De Concini e Elio Bartolini, ottimo scrittore e sceneggiatore anche del successivo L'Avvetnura,capolavoro del cinema in assoluto. Gianni di Venanzo ha curato la splendida fotografia della bassa padania, avendo come collaboratori, futuri e preziosi professionisti del nostro cinema più bello, come Guarnieri e De Palma, che poi diventerà collaboratore fisso di Antonioni e poi sarà un grande operatore di Woody Allen.
Il film affronta per per la prima volta (e forse unica per il regista) la tematica del mondo operaio; un dramma fortissimo ed intenso che coinvolge l'intero mondo esisitenziale del nostro protagonista. Una storia aspra, ma intensa e coinvolgente, cosa abbasagtnaza insolita per Antonioni. Un film che all'epoca fu bisfrattato ingiustamente, coinvolgendolo in beghe politiche assoltutamente estranee all'operazione. Un bel cast ben diretto, con uno stuolo di presenze femminili di primo ordine.
Tanti premi hanno scortato l'uscita del film, ma la maggior parte sono tutti venuti da manifestazioni estere.
Aldo convive da sette anni con Irma, moglie a sua avolta di un emigrato in Australia. Quando la donna viene a sapere della morte del marito, affronta Aldo per dirgli che non è sua intenzione di sposarlo, ma di rendersi libera perché innamorata di un altro. L'uomo entra in piena crisi eistenziale, sbandando in incontri e situazioni che lo porteranno al suicidio
bella colonna sonora di Fusco, specialmente per gli assoli la pianoforte
ruolo di piccolo della sorella di Irma.
Mora, quasi inriconoscibile, ma con il suo appeal non rinunciabile, peccato che sia stata doppiata, e curiosità delle curiosità, fu Monica Vitti a farlo, e questo fu l'occasione di conoscenza con Antonioni.
Attrice americana legata a questo tipo di ruolo già in Marty, fece altri film interessanti in Italia.
Non lunga, ma efficace interpretazione che culmina con il gido finale. Un ruolo a prima vista impietoso a cui la Valli ha saputoo dare il colore giusto senza cadere in facili stereotipi.Insomma una grande interprete che non si è fatta mai coinvolgere in divismi fumosi.
Attore americano che assomiglia Collin Farrel, volto giustissimo per un ruolo così controverso
Un bel film intenso e privato, una storia dura ma opartecipante, senza mai sbavare in sentimentalismi, ma introducendosi in piena strada aller tematiche che ce lo hanno fatto rendere inrinunciabile.
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