Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
Dovevano esserci Peckinpah e Eastwood, doveva essere più cattivo e più parlato. Poteva essere tante cose e invece fortunatamente è diventato questo. Il volto di Redford, rude per necessità e romantico per natura, e i silenzi, o meglio, i rumori di un ambiente ostile sono la parte migliore del film. Sono luoghi avversi, ma rappresentano anche una spalla, una speranza per quei uomini soli che hanno abbandonato la civiltà, delusi da essa in misura e per motivi diversi, per riscattarsi o per semplice spirito d'avventura. Ma anche qui c'è un codice non scritto da osservare, perché la natura sa essere crudele, ma mai quanto gli uomini che la attraversano. Il prezzo da pagare per rimanere vivi è ovunque altissimo, ma ora c'è un compenso ancora non scalfito, un riconoscimento che senza il progresso non è più chiesto come pegno: il rispetto. Ciò che Jeremiah Johnson imparerà a conquistare e ad apprezzare più della sua stessa vita.
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