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Il giorno sbagliato

Regia di Derrick Borte vedi scheda film

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La recensione su Il giorno sbagliato

di alan smithee
6 stelle

AL CINEMA
"Lo sai? Sento ancora una sfumatura di vaffanculo nella tua voce".
Lo stress quotidiano porta a reagire come l'istinto ci guida in ogni occasione in cui ogni possibilità pare persa.
Pertanto anche ad una giovane e bella mamma separata e single, in difficoltà per essere in ritardo, ed aver perso di prima mattina la sua migliore cliente nei trattamenti estetici di cui è esperta, e doversi arrangiare a vivere una vita da single con il pur coscienzioso figlio studente che, in ritardo pure lui a causa sua, rischia l'ammonimento dei suoi insegnanti, può capitare di reagire più grossolanamente di quanto normalmente succede nel proprio modo di rapportarsi con il mondo esterno.
Peccato che una clacsonata piuttosto focosa non giustifichi la reazione che caratterizzerà il comportamento dell'uomo a cui essa è indirizzata.

Ma noi del pubblico, a differenza della protagonista, sappiamo già piuttosto bene di cosa è capace quell'uomo corpulento, scheggia impazzita ed incontenibile di uno stress da insuccesso e fallimento che trasforma gli onesti lavoratori in belve affamate di vendetta.
Corre veloce, velocissima la pellicola del regista di origini tedesche finora a me ignoto Derrick Borte, che ci catapulta in un thriller dal ritmo concitatissimo sulle follie che muovono un ex padre di famiglia, dopo che la sua vita disastrata e già oltre la tragedia, incrocia quella di una innocente alle prese con le quotidiane difficoltà della vita lavorativa e familiare.

Un film studiato abilmente per non concedere tregua allo spettatore, questo Il giorno sbagliato, che finisce per regalare al mefistofelico ed ormai inarrestabilmente over size Russell Crowe (qui sosia quasi identico del John Goodman più folle del gioiello coeniano Barton Fink), un ruolo da cattivo emblematico, perfetto, degno del Rudger Hauer di The Hitcher, a cui inevitabilmente il film si ispira, contaminato anche dallo stress da vittime del capitalismo spietato presenti in un altro film culto come Un giorno di ordinaria follia di Joel Schumacher.
Tiene testa alla corpulenta star, la dolce attrice neozelandese Caren Pistorius, a cui il film riserva la parte della donna coscienziosa che, tuttavia, nell'emergenza della situazione grave oltre ogni immaginazione, non si fa scrupolo di indicare, dopo diverse sadiche sollecitazioni, la sua ex datrice di lavoro come prossima vittima dell'efferato suo folle inseguitore.
 
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