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Nido di vipere

Regia di Kim Yong-Hoon vedi scheda film

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La recensione su Nido di vipere

di diomede917
7 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: NIDO DI VIPERE

E’ un dato di fatto, la Corea del Sud è diventata a tutti gli effetti una miniera d’oro per i talenti cinematografici e non solo.

La produzione della loro industria dell’intrattenimento sforna non solo un alto quantitativo di film di tutti i generi ma sono tutti di altissima qualità con un occhio sempre attento a dosare quello che vuole il pubblico ma allo stesso tempo a rappresentare uno spaccato sociale non sempre edificante.

Se con la vittoria agli Oscar con Parasite abbiamo scoperto il cinema di Bong Joon-ho fatto di violenti scontri di classe e grazie a Netflix siamo diventati tutti fan di quel gioco chiamato Squid Game dove mette in scena la miseria umana e cosa siamo disposti a fare pur di arrivare al ricco premi.

Non è da meno questa opera prima del 2020 che strizza l’occhio sia dal punto di vista narrativo che nei contenuti al cinema Pulp del primo Tarantino (con una storia spacchettata in 6 capitoli e raccontata dai diversi punti di vista dei protagonisti) e quei noir duri e con una spruzzata d’ironia tipici dei fratelli Coen con un rimando non troppo velato al loro Non è un paese per vecchi.

Protagonista della storia una valigia piena di soldi che apre il piano sequenza iniziale del film. Intorno a lei un’umanità ridotta al minimo e disposta a tutto per il vil denaro.

L’esordiente Kim Yong-hoon rappresenta al meglio il titolo originale del film. I protagonisti del film sono delle vere “Bestie che si attaccano al filo di paglia” disposte a tutto in preda al loro istinto primordiale di avidità.

E così abbiamo un inserviente di una sauna che trova la borsa abbandonata in un armadietto e pensa subito a come risolvere i problemi economici legati ad una madre malata, una figlia da mantenere agli studi e soprattutto dall’umiliazione di non aver saputo portare avanti l’attività di famiglia.

Abbiamo un doganiere che inguaiato con un violentissimo strozzino per colpa della sua ex cerca il classico “Pollo da spennare” per risolvere i suoi problemi, abbiamo una donna vittima delle violenze del marito che nel bordello dove si prostituisce conosce un giovane ragazzo disposto anche a uccidere per amore.

Pur non brillando per originalità, Kim Yong-hoon riesce a mettere in atto un meccanismo perfetto dove niente è lasciato al caso e dove anche una tv accesa sul telegiornale può dare indizi importanti all’epilogo finale.

Nido di Vipere è un gioco al massacro dove tutti sono vittime del destino e dei propri errori ma dove tutti sono disposti a diventare carnefici per una borsa Louis Vuitton carica di soldi.

Ma la vita così come il destino è un lungo percorso circolare dove tutto ha un inizio e tutto ha una fine. E soprattutto dopo una fine tutto ricomincia dove il destino ha deciso di iniziare.

Nido di Vipere è puro intrattenimento d’autore da guardare attentamente e col fiato sospeso perché niente è quello che sembra e dove l’ovvio è davanti ai nostri occhi ma solo all’ultimo riusciamo a vederlo.

Decisamente consigliato

Voto 7+++++

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