Regia di Arthur Jones vedi scheda film
Documentario su Pepe the frog, cartone animato ideato dall’americano Matt Furie e divenuto – spesso suo malgrado – uno dei più caratteristici meme di internet.
Cosa succede quando la creatura si ribella al creatore? È fin dall’antica mitologia (si pensi a Prometeo, per esempio) che l’uomo usa interrogarsi su questo tipo di questioni, e certo l’era di internet non poteva sfuggire al dilemma. Il mostro di Frankenstein al centro di questo documentario è in realtà un’adorabile rana un po’ sciocca e sempliciotta, di nome Pepe the frog; Pepe nacque per mano del disegnatore Matt Furie nel 2005, nelle storie di Boy’s club, ma venne molto presto adottato come figura iconica su 4chan, social molto diffuso negli Stati Uniti. Come spesso accade quando un fenomeno diventa virale sul web, anche Pepe è finito molto presto fuori controllo, andando a rappresentare suprematisti bianchi, nazisti e altre tipologie di pensiero abietto; in questo film Furie racconta il suo dispiacere e i suoi tentativi vani di impedire tutto ciò, specie se si considera l’innocenza del suo personaggio. Probabilmente il punto più debole di Feels good man (l’intercalare di Pepe) è il ritmo, davvero troppo rilassato per un documentario; presentato al Sundance, ha vinto il premio come miglior documentario di un esordiente, Arthur Jones. Testi scritti dallo stesso Jones e da Giorgio Angelini e Aaron Wickenden, anche produttori del lavoro. 5,5/10.
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