Marion, impiegata in una società immobiliare, fugge dalla città per raggiungere il suo fidanzato con una forte somma sottratta ad un cliente. Prima di raggiungere la casa del fidanzato ha la malaugurata idea di pernottare in un motel gestito da Norman, un strano tipo oppresso dal carattere autoritario della madre. Mentre sta facendo una doccia viene barbaramente uccisa da un misterioso assassino che compare all'improvviso dietro il telo cerato della doccia.
Note
Operazione filologica in senso stretto, quella di Gus Van Sant: rifare "Psycho", praticamente inquadratura per inquadratura, movimento di macchina per movimento di macchina; infatti la costruzione visiva degli effetti speciali terrificanti di Hitchcock (il montaggio spezzato della scena della doccia, lo zoom più carrello della caduta di Arbogast), realizzata elettronicamente nella nuova versione, è identica. Così Anne Heche (sempre un po' fastidiosamente prima della classe) e Vaughn (bravo) mimano, vezzo per vezzo, le interpretazioni di Leigh e Perkins. Quanto al colore, la scelta di Van Sant e del direttore della fotografia Chris Doyle è correttamente caduta sui toni anni Cinquanta, come "Caccia al ladro" o "Intrigo internazionale". Proprio perché identico al primo (tranne un paio di inserti e un accenno di masturbazione), "Psycho" è bello e pop.
Gia i remake, 9 su 10, sono peggiori dell'originale, non parliamo di quelli "scena per scena" (shot-for-shot per gli anglofili), pressochè inutili, che quando li vedi ti fai solo una domanda, "ma perchè?", giusto un esercizio per studenti di cinema, non certo per tirar fuori un film vero da distribuire.
Ricorda bene il film di Hitchcock, Van Sant aggiunge qualcosa, rendendo la pellicola più sfruttabile per un pubblico di fine millennio. Vaughn nel confronto con Perkins se la cava benino: il suo Norman è meno sinistro e ambiguo, ma efficace.
G.Van Sant supera la sfida impossibile di rifare un capolavoro.Non il solito remake, ma un intelligente ed interessante film clone, operazione che non puo' non interessare e che merita grande rispetto.
Una follia assoluta di Van Sant…non si capisce per quale motivo abbia sentito la necessità di rifare la copia identica del capolavoro di Hitchcok che riesce soltanto a far rimpiangere, un vero strazio VOTO 3
godibile remake del capolavoro di Hitchcock. praticamente uguale all'originale, a parte qualche minimo particolare. buona interpretazione dell'attrice protagonista.
Ricostruzione troppo fedele all'originale, perciò superflua…che senso ha rifare un film perfetto se già si sa che non sarà meglio perché non c'e' niente che si possa migliorare?
PIU' CHE UN EMAKE UN BELLISSIMO OMAGGIO AL FILM DI HITCHCOCK.PERFETTO NELLA RICOSYTRUZIONE E MINUZIOSO IN OGNI PARTICOLARE.DA VEDERE A PATTO DI AVER VISTO ALMENO 20 VOLTE L'ORIGINALE.
Nel 1998, a diciotto anni dalla scomparsa di Alfred Hitchcock e a trentotto dalla realizzazione di Psycho, Gus Van Sant ne dirige un remake. Consapevole dell’impossibilità di “rifare” il cinema del più grande e assoluto maestro del thriller, il regista di Drugstore Cowboy ed Elephant lo replica in tutto e per tutto (o quasi) firmando una copia carbone,… leggi tutto
Psycho di Gus Van Sant dovrebbe, in teoria, brillare di luce riflessa; in pratica non proprio. Il confronto, infatti, lo regge poco sotto vari aspetti. Per quanto A.Heche (Marion Crane nel film) si impegni non poco a scimmiottare J.Leigh è inevitabile che faccia rimpiangere quest’ultima. La coppia Moore-Mortensen mi è sembrata mal assortita. La nota di colore (per quanto un po’ anticato,… leggi tutto
E' inutile. Non lo capisco. Proprio non riesco a capirlo. Ho letto recensioni e addirittura libri, su questo remake di Gus Van Sant, ma comunque non riesco a capirne la motivazione e l'utilità. Ho letto che "l'operazione rientra perfettamente nel solco della poetica postmoderna: fare cinema con il cinema, rielaborando materiali preesistenti". E il regista, infervorato, che spiega "E'… leggi tutto
Ogni qualvolta si assista alla promozione di un nuovo film e si scorga la parola "remake", la stragrande maggioranza degli spettatori, cinefili inclusi,… segue
Quando dimenticare già significa morire, e curarsi della morte vuol dire sottrarre la vita dalle pene dell'oblio. I corpi dei defunti stanno lì, immobili, e si fanno specchio della triste solitudine…
Nel 1998, a diciotto anni dalla scomparsa di Alfred Hitchcock e a trentotto dalla realizzazione di Psycho, Gus Van Sant ne dirige un remake. Consapevole dell’impossibilità di “rifare” il cinema del più grande e assoluto maestro del thriller, il regista di Drugstore Cowboy ed Elephant lo replica in tutto e per tutto (o quasi) firmando una copia carbone,…
Ville accanto al cimitero, case di anime erranti, dimore teatro di malevoli sortilegi. Ancora: case del male, nere, grondanti sangue, sperdute nel parco, proiettanti ombre lunghe e con finestre sorridenti, magari…
Poco da dire: è un pedissequo remake del capolavoro del 1960.
Vaughn se la cava, ma non ha il volto innocente di Perkins.
Posto che la sceneggiatura non è valutabile, da valutare sono gli attori: pur essendo positivi non si avvicinano agli originali. Nettamente inferiori soprattutto Arbogast (William Macy) e Marion (Anne Heche).
Voto: NP/10
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Commenti (17) vedi tutti
Gia i remake, 9 su 10, sono peggiori dell'originale, non parliamo di quelli "scena per scena" (shot-for-shot per gli anglofili), pressochè inutili, che quando li vedi ti fai solo una domanda, "ma perchè?", giusto un esercizio per studenti di cinema, non certo per tirar fuori un film vero da distribuire.
commento di francesco_jsbNoioso come l'originale incredibilmente sopravvalutato; a questo, voto 3.
commento di stokaiserRemake quasi vergognoso... Voto 0
commento di ScemaranInteressante remake colorato, secondo me troppo sottovalutato.
commento di FiestaGiustamente perché non rifare il remake di un capolavoro? Altro remake totalmente inutile.
commento di Stelvio69Ricorda bene il film di Hitchcock, Van Sant aggiunge qualcosa, rendendo la pellicola più sfruttabile per un pubblico di fine millennio. Vaughn nel confronto con Perkins se la cava benino: il suo Norman è meno sinistro e ambiguo, ma efficace.
commento di wang yuDi certo non è ai livelli dell'originale, e si può non esser d'accordo sull'utilità di questo remake/copia.. ma come si fa a criticare un film così?
commento di polpyuna parola sola: …PERCHE'?!??
commento di zenjaG.Van Sant supera la sfida impossibile di rifare un capolavoro.Non il solito remake, ma un intelligente ed interessante film clone, operazione che non puo' non interessare e che merita grande rispetto.
commento di BobtheHeattra i due preferisco sicuramente questo.. fantastico
commento di alessio777Una follia assoluta di Van Sant…non si capisce per quale motivo abbia sentito la necessità di rifare la copia identica del capolavoro di Hitchcok che riesce soltanto a far rimpiangere, un vero strazio VOTO 3
commento di kubrickianoInutile copia ( rielaborazione se si preferisce).
commento di Totorogodibile remake del capolavoro di Hitchcock. praticamente uguale all'originale, a parte qualche minimo particolare. buona interpretazione dell'attrice protagonista.
commento di carpaUguale a quello di Hitchkock…
commento di ultrapazRicostruzione troppo fedele all'originale, perciò superflua…che senso ha rifare un film perfetto se già si sa che non sarà meglio perché non c'e' niente che si possa migliorare?
commento di moviemanPIU' CHE UN EMAKE UN BELLISSIMO OMAGGIO AL FILM DI HITCHCOCK.PERFETTO NELLA RICOSYTRUZIONE E MINUZIOSO IN OGNI PARTICOLARE.DA VEDERE A PATTO DI AVER VISTO ALMENO 20 VOLTE L'ORIGINALE.
commento di superficie 213