Trama
Paco, Ramon e Andrade sono tre perdenti. Amici tra loro, i tre sono disoccupati da quando ha chiuso l'agenzia di sicurezza per la quale lavoravano. Una mattina, alle nove, sono pronti per mettere in atto un piano. Diverse battute d'arresto impediscono però loro di uscire di casa. Pian piano, si ritroveranno coinvolti in una serie di discussioni imbarazzanti che abbatteranno le loro sicurezze e faranno cadere le loro maschere. Sarà così che la loro amicizia finirà per cambiare per sempre.
Approfondimento
IL PIANO: TRE UOMINI E LE LORO INSICUREZZE
Diretto da Polo Menárguez e sceneggiato dallo stesso con Ignasi Vidal, Il piano racconta la storia di tre perdenti, Paco, Ramòn e Andrade, tre amici che sono rimasti senza lavoro dopo la chiusura della società di sicurezza di cui erano impiegati. Sono le 9 del mattino e si stanno incontrando per mettere in atto un piano. Diverse battute d'arresto - a cominciare dal guasto alla vettura che dovevano usare - impediscono loro di lasciare la casa, e a poco a poco vengono coinvolti in una serie di discussioni scomode che abbattono le loro sicurezze cambiando per sempre la loro amicizia.
Con la direzione della fotografia di Alejandro Espadero, le scenografie di Enrique Mellado, i costumi di Iratxe Sanz e le musiche di Pablo Martín-Caminero, Il piano è tratto dall'omonima opera teatrale di Ignasi Vidal. A spiegare le ragioni dell'adattamento è lo stesso regista: "La prima volta che ho visto Il piano in teatro sono stato commosso nel profondo dal testo di Vidal e già da subito mi è balenata in testa l'idea di trarne un film. Con i miei cortometraggi avevo trattato la realtà di alcuni personaggi rinchiusi in se stessi, alle prese con i propri demoni interiori in atmosfere claustrofobiche. Quasi tutti i protagonisti, uomini o donne segnate dagli uomini, erano influenzati dalla realtà della loro identità maschile. Al di là della superficie che sembra raccontare di tre perdenti, Il piano nasconde uno sfondo di prigioni psicologiche dentro cui molto spesso si sopprimono le proprie identità. Secondo me, mette in scena un tipo di mascolinità segnato dall'assenza della donna. O, meglio, offre uno sguardo a chi è o cosa fa l'uomo quando non donna non è presenta. In definitiva, è la storia su come gli amici si relazionano in un contesto segnato dalla disperazione e costruito sui difetti di un'identità di genere quasi patologica".
"Le storie con pochi personaggi in ambienti chiusi - ha proseguito Menárguez - sono diventati il centro del mio interesse come regista, al di là del tema che trattano. Il piano segna l'apice della mia ricerca. Tre erano gli obiettivi che avevo in mente: creare empatia con i personaggi, lavorare sul ritmo e sul movimento, e trovare un equilibrio tra commedia e dramma. Lo spazio, però, rappresentava la sfida principale del progetto. Lo spazio determina il modo in cui i personaggi si muovono e in cui ci muoviamo insieme a loro, in una sorta di danza. Per questa ragione, l'appartamento di un normalissimo quartiere in cui i tre protagonisti si ritrovano, è un personaggio in più che determina il corso della storia: a seconda delle situazioni, influisce sui tre amici, li blocca, li annulla, li intrappola... Lo spazio è come una condanna ed è un luogo che difficilmente si domina".
Il cast
A dirigere Il piano è Polo Menárguez, regista e sceneggiatore spagnolo. Menárguez ha studiato Comunicazione audiovisiva all'Università Carlos III di Madrid e ha conseguito diversi master in campo cinematografico e televisivo. Dopo aver terminato gli studi, ha cominciato a lavorare come regista di numerosi… Vedi tutto
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