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Festen

Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film

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La recensione su Festen

di sasso67
4 stelle

I panni si lavano in piazza. Contrariamente alla tradizione nordica, in questa cena che davvero poco ha da spartire con "Il pranzo di Babette", i nodi vengono subito al pettine grazie a un figlio fool che sputtana il padre magnate di fronte agli invitati convenuti per celebrarne il sessantesimo compleanno.
Il film non mi è piaciuto. La tematica era abbastanza interessante, sottofondata da echi buñueliani rappresentati dalle ripetizioni (il coltello che tintinna sul bicchiere ad ogni discorso, i racconti sempre uguali del nonno rimbambito, i continui ritorni di Christian, l'impossibilità di dare un taglio all'imbarazzantissima cerimonia), ma l'impianto narrativo (e quindi recitativo, e quindi spettacolare) è troppo programmatico per apparire davvero originale e per poter essere preso sul serio. Sembra di assistere ad una versione "idiotizzata" dell'Amleto, con Christian nella parte del principe dubbioso e i due cuochi come Rosencrantz e Guildenstern, ma nemmeno questi filodrammatici che impersonano le tretre marionette di questa messinscena sembrano crederci troppo, presi come sono tra imbarazzi bambocceschi e parossismi (vogliamo chiamarli?) recitativi.
Se almeno Vinterberg, che compare nella parte del tassista che accompagna l'inopportuno e antipatico fidanzato di Helene alla festa, avesse girato in stile classico, si sarebbe potuto dire che si tratta di un film velleitario che non mantiene le proprie ambizioni; e invece il regista, fondatore del "Dogma 95" con Lars Von Trier, condisce il tutto con la prammatica handycam e la fotografia sgranata, tanto da indispettire e irritare lo spettatore, soprattutto nella prima parte del film. Uscito nel 1998 come l'altro infausto film del più famoso connazionale Lars, questo "Festen" sembra un gemellino un po' più leccato di "Idioterne".

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