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El Camino: Il film di Breaking Bad

Regia di Vince Gilligan vedi scheda film

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La recensione su El Camino: Il film di Breaking Bad

di Leman
5 stelle

Vince Gilligan tenta di omaggiare la sua creazione migliore attraverso un film che racconta la storia di Jesse Pinkman, ma dimentica le cose più importanti e si perde in un bicchier d’acqua. Non brutto, ma di sicuro deludente.

locandina

El Camino: Il film di Breaking Bad (2019): locandina

Normalmente io non faccio recensioni di film mediocri o sufficienti. Ritengo che ci siano poche cose interessanti da dire riguardo un film mediocre, in quanto è difficile estrapolare un discorso sostanzioso da un film che dice poco già di suo. Preferisco dedicare il mio tempo ad analizzare la poetica di film che mi hanno colpito molto o a stroncare altre pellicole che invece sono talmente brutte da risultare divertenti da recensire. Però in questo caso ho deciso di fare uno strappo alla mia regola, in quanto il film in questione è il seguito di Breaking Bad. 

Breaking Bad è probabilmente la serie televisiva più bella di tutti i tempi insieme a Twin Peaks, un'opera pensata e realizzata in maniera perfetta, che mi ha fatto rivalutare le possibilità del mezzo televisivo. Purtroppo dopo la sua conclusione le serie televisive non sono migliorate come speravo, ma Breaking Bad rimane ancora oggi un prodotto eccellente. 
Per via del mio amore verso la serie ero molto curioso di questo film distribuito su Netflix e girato dallo stesso creatore di Breaking Bad, Vince Gilligan. Considerando che negli ultimi anni Gilligan ha saputo reinventarsi con un'altra serie più che ottima, ovvero Better Call Saul, speravo che questo film sarebbe stato all'altezza di tutto ciò che era venuto prima. Non è stato così purtroppo, per varie ragioni che ora cercherò di esporvi.

 

Charles Baker

El Camino: Il film di Breaking Bad (2019): Charles Baker

Partiamo dalle cose positive, perché ce ne sono tante. 
Prima di tutto le interpretazioni degli attori sono eccellenti. Aaron Paul domina lo schermo in ogni singola scena e tutti gli altri membri del cast svolgono in modo egregio il loro lavoro. La tensione in molte scene sale proprio grazie alle performance degli attori, che Gilligan dirige in maniera perfetta. La fotografia poi è bellissima, così come le ambientazioni crude e desolate o il meraviglioso montaggio sonoro. È tutto quanto curato in modo quasi perfetto, esattamente come nella serie originale.

Sorprende la regia di Gilligan, che dimostra nuovamente un gusto estetico molto originale e curato, che in molte scene è elegante e in altre riesce pure a diventare grottesco. 
Convincono molto meno il ritmo e il montaggio, ma di questo parleremo dopo. 
Il film unisce in certe scene il thriller al noir puro, fino ad arrivare addirittura al western, non dimenticandosi mai del viaggio personale e introspettivo che cerca di narrare. In una società che pensa solo al denaro e a fini puramente egoistici, 
l'unica occasione che ha Jesse per poter realmente vivere da uomo libero è scappare. Farsi una nuova vita ovunque tranne che in un posto così malato e sporco come quello. Un ragazzo dalle infinite possibilità, che sarebbe potuto diventare qualsiasi cosa egli volesse, ma che a causa dei suoi errori e di tutto l'ambiente che lo circonda ora non ha altra opportunità se non quella di trovare i soldi che gli servono per lasciare la realtà in cui ha vissuto per tutti quegli anni. 

Il film fa dei discorsi molto interessanti e ha una forma ottima, ma purtroppo ha anche enormi difetti che lo affossano completamente.

 

Charles Baker, Matt Jones

El Camino: Il film di Breaking Bad (2019): Charles Baker, Matt Jones

Come già accennato prima il film ha un terribile problema legato al montaggio. Se da una parte la regia di Gilligan è molto più Cinematografica rispetto a quella di molti altri suoi colleghi del mondo della televisione, ciò che il regista proprio non azzecca sono tutti i tempi. I ritmi del film sono palesemente televisivi e gli stacchi sono fin troppo evidenti. Capisco che stiamo parlando di un film per la televisione, ma il cinema ha dei tempi "musicali" ben precisi che devono essere rispettati, non puoi montare tutte le scene come se fossero frammenti di una videoclip. L'impianto televisivo della pellicola si nota anche nella dilatazione inutile delle scene e nell'utilizzo irritante dei flashback, sistema di cui le serie tv hanno sempre abusato. Non appena giungi alla fine di questi inutili e dilatati intermezzi ti chiedi quale sia la loro utilità e solo quando cominciano a scorrere i titoli di coda ti rendi conto che essi non hanno avuto alcuno scopo importante. Anzi, non voglio fare Spoiler, ma l'idea di usare questi flashback per far simpatizzare lo spettatore con un certo personaggio che ha commesso atti terribili e mostrarlo come una specie di buono non l'ho affatto gradita e ho trovato le scene con questo personaggio totalmente ridicole. 

Questa impostazione televisiva e piatta fa sembrare il film un episodio molto lungo della serie tv e se il tutto può far venire un brivido di nostalgia all'inizio, dopo i primi 30 minuti la trama smette di essere coinvolgente e il risultato finale risulta blando e sciatto.

 

Bryan Cranston, Aaron Paul

Breaking Bad - Reazioni Collaterali (2008): Bryan Cranston, Aaron Paul

Il film inoltre è fin troppo accondiscendente verso la sua fanbase. Io speravo che Gilligan avesse accettato di fare questo film perché aveva delle vere idee per continuare la storia, ma tutto questo fan-service mi fa pensare che invece abbia accettato solo per questioni monetarie. 

Ogni volta che ne ha l'occasione il film mostra personaggi che tutti quanti conosciamo e li inserisce esclusivamente per compiacere gli appassionati, senza dare alcuna motivazione valida per giustificare la loro presenza. In particolare l'inserimento di un personaggio che tutti quanti gli appassionati amano (e voi che l'avete visto sapete di chi sto parlando) avviene senza alcun tipo di contesto. Il flashback inizia, procede e si conclude senza che nulla di importante sia successo. Questi intermezzi risultano quindi non solo inutili, ma anche fastidiosi, in quanto realizzati apposta per quella parte della fanbase a cui basta qualche citazione e l'inserimento di qualche personaggio che loro amano per gridare al capolavoro.

Gilligan tenta di replicare le situazioni tipiche di Breaking Bad che tutti noi abbiamo imparato a conoscere, ma non riesce minimamente a ricreare la stessa sensazione che esse davano. Tralasciando la regia e gli attori, non c'è nulla in quelle scene che dia un minimo di emozione o che anche solo smuova lo spettatore. La costruzione delle scene, per quanto curata dal punto di vista estetico, è infatti completamente vuota e priva di poesia. Molte scene finiscono senza che lo spettatore se ne accorga, in quanto non c'era nulla che potesse anche solo lontanamente incuriosirlo. 
Per attirare l'attenzione dello spettatore Gilligan inserisce qualche esplosione ogni tanto e qualche strizzata d'occhio ai fan, ma ciò non basta a salvare un film così pigro e mediocre.

locandina

El Camino: Il film di Breaking Bad (2019): locandina

Insomma, ponevo tante speranze in questo El Camino, ma il risultato finale mi ha molto deluso. Il film di Gilligan non è brutto, è solo inutile. Quando arrivano i titoli di coda si cerca di comprendere il senso di questa operazione, ma senza successo. Voleva rendere omaggio alla serie? Di sicuro, ma c'erano molti altri modi di rendere omaggio a Breaking Bad senza snaturarla.

È stato molto più emozionante per me vedere il riassunto di tutta la serie che guardare questo film di cui dovrebbe pure rappresentare la sua conclusione. La forma è bella, ma non arriva mai a creare pure una sostanza e visto che la trama è blanda e dimenticabile non c'è nulla che possa realmente appassionare. Il problema del film è che non si capisce se voglia realmente raccontare una storia o solo lucrare sulla nostalgia dei fan della serie. Forse voleva fare entrambe le cose, ma penso che sia lecito aspettarsi di più dalla conclusione di una delle serie televisive più importanti mai create. 
O mi sbaglio?

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