Regia di Claudio Caligari vedi scheda film
Remo e la sua banda di balordi terrorizzano le strade della Roma-bene dei primi anni '80 con rapine a viso scoperto ed alto tasso di violenza, con lo scopo di terrorizzare i malcapitati e renderli più malleabili rispetto alle loro richieste. Poi mano mano che cresce il senso di invulnerabilità e la smania di denaro (che non basta mai), il gruppo arriva a invadere le case dei benestanti di Roma fino a ritrovarsi nella dimora di un anziano deputato esperto di mille battaglie in Parlamento e nelle piazze elettorali ...
Qualcuno lo ha definito un "poliziottesco", nello stile di quelli che andavano di moda negli anni '70. Io non sono d'accordo.
Qui di duelli a fuoco, inseguimenti e divise francamente se ne vedono poco. Piuttosto degli anni '70 si porta dietro la tendenza all'approfondimento socio-politico, per cui Remo non è altri che un borgataro che cerca di farsi giustizia di una sperequazione sociale, basata su regole non scritte da lui, che lo relegato ai piani inferiori della scala della società borghese.
Con una protervia, tuttavia auto-distruttiva e in un certo senso auto-rassicurante, che mira ad alzare sempre più l'asticella della devianza col desiderio inconscio di venire fermati e contenuti.
Buona la prova di Mastandrea, un po' meno quella di un ancora acerbo Giallini; simpaticissimo il cameo di Little Tony nei panni di se stesso che canta il "Cuore Matto" sotto il tiro di una pistola.
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