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I complessi

Regia di Dino Risi, Luigi Filippo D'Amico, Franco Rossi vedi scheda film

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La recensione su I complessi

di nibacco
6 stelle

La timidezza, le insicurezze, le ossessioni, i falsi pudori raccontati da tre registi diversi, con un cast di attori di prim’ordine, in un film di tre episodi. Storie che però non emozionano…

Ma andiamo per ordine:

 

1 episodio

Il presidente di un centro commerciale invita i propri dipendenti a pranzo nella sua villa. In pullman, Quirino si siede a fianco della collega Gabriella, della quale è innamorato; ma è timido e ha difficoltà a interagire. Fortunatamente, lei è più intraprendente, spigliata e lo mette a suo agio.

 

Durante i festeggiamenti scoppia un temporale. Quirino e Gabriella cercano riparo, ed è qui che lui chiede a lei di sposarlo. Gabriella sarebbe felice se non fosse per il fatto che ha una storia con un loro collega, Alvaro, tra l’altro sposato e che non intende lasciare le sue donne.

 

Tra i tre avviene un confronto animato che finisce però nel nulla. Il povero Quirino, deluso, non può far altro che accettare le avances della bruttina collega di turno che lo “imprigionerà”.

 

2 episodio

Il professore Gildo Beozi, politico di successo, è spesso sul giornale scambiato per un noto playboy poco raccomandabile che si chiama Guido Beozi. Omonimia che costringe il professore a dare ogni volta chiarimenti e a prendere le distanze.

 

Un giorno in ospedale, Gildo prende dalla borsa della moglie partoriente delle ricevute dove c’è anche una lettera con un assegno di oltre ventimila lire. L’assegno è il compenso di una comparsa cinematografica che la signora, prima ancora di sposarsi, aveva avuto nel film “Thor e le 4 regine nude”.

 

 Il professore entra in crisi all’idea che il pubblico possa vedere sua moglie nuda, così, cerca di accaparrarsi tutte le pellicole comprese quelle che si trovano in Egitto, visto che il film è una coproduzione italo-egiziana. Mentre brucia le pellicole, trova una foto pubblicitaria che ritrae la moglie seminuda. La foto proviene dallo studio di un certo Nardi a Piacenza.

 

Il professore si mette alla ricerca del fantomatico fotografo ma finisce in un club privato di omosessuali dove nel frattempo la polizia fa irruzione. Questa volta sarà il playboy Guido Beozi a chiarire e a prendere le distanze dal prof Gildo Beozi.

 

3 episodio

A un concorso per la scelta di un lettore del telegiornale, si presentano 12 concorrenti tra cui Guglielmo Bertone, detto Guglielmo il dentone, l’unico a non essere raccomandato. Al provino della voce, Guglielmo incanta la commissione, ma non è telegenico: “Troppi denti per una bocca sola.”

 

La commissione, però, non ha il coraggio di escluderlo per quel difetto fisico, quindi decide di ammetterlo alle altre prove, dove cercherà in tutti i modi di farlo cadere.

 

Ma Guglielmo è un fenomeno e riesce a mettere tutti nel sacco, vincendo il concorso e coronando il sogno di condurre il Telegiornale ed entrare nelle case di tutti gli italiani.

 

Una commedia anni sessanta che non brilla nonostante la regia di maestri come Dino Risi e attori come Tognazzi e Manfredi. Solo il terzo episodio, girato da L. Filippo D’Amico, riesce a dare qualità alla pellicola, creando con fantasia e originalità un personaggio interpretato da un grande Alberto Sordi che incanta il pubblico con il suo stile e con la sua comicità.

 

Alberto Sordi

I complessi (1965): Alberto Sordi

 

 

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