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I See You

Regia di Adam Randall vedi scheda film

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La recensione su I See You

di Oss
6 stelle

Un thriller passabile , ma fortemente condizionato dalla infelice (ma forse voluta?) scelta dei due attori adulti protagonisti. Lui, scialbo, scialbo, e ancora scialbo. Piatto nella recitazione come il suo personaggio nel film.

Lei... qui voglio, o devo, spendere qualche parola in più. Sconcerto e repulsione (mi si perdoni il termine diretto) sono i due termini che meglio descrivono il mio stato d'animo nel vedere Helen Hunt (non) recitare. Una bella donna (per come me la ricordo nelle sue precedenti interpretazioni), una bella e imperfetta donna, perché per me la bellezza è fatta anche di imperfezione, totalmente sfigurata dalla chirugia estetica, tanto da provocarmi nausea a ogni inquadratura del suo volto, ridotto a una maschera quasi priva di labbra, di naso, di palpebre (ma con gli zigomi gonfi!). Mi ha ricordato il protagonista ustionato e morente in Il paziente inglese. Non è possibile credere che una persona ridotta in un simile stato sia in grado di recitare. E infatti non recita, si trascina di scena in scena (qualche volta, per fortuna (o forse volutamente?) ripresa di spalle o dall'alto, mentre in primo piano alterna solo due espressioni: a bocca aperta e a bocca chiusa. O meglio, a non-bocca aperta e a non-bocca chiusa, perché purtroppo la chirurgia l'ha stravolta anche (e soprattutto) lì. Mi torna alla mente, in particolare, la scena in cui lei, a seguito di un tragico evento del quale si ritiene indiretta responsabile, continua a ripetere al marito: "ti chiedo scusa, ti chiedo scusa, ti chiedo scusa"... Ecco, penso che quella scena con quella sua reazione, molto poco convincente, sia stata pensata proprio per l'impossibilità di rendere con l'espressione del suo viso il suo sgomento (e fors'anche pensata la scelta di lui inespressivo per non farla sfigurare troppo, mi si perdoni il terribile gioco di parole). 

Ho vissuto come un supplizio ogni sua inquadratura. Chissà, forse lo è stato anche per lei.

Sui motivi che hanno portato alla scelta di lei come protagonista posso solo fare qualche ipotesi, tutte o tristi o cattive. Compassione, scambio di favori, chissà. Anche di fronte ai più sfortunati, pur con tutta la buona volontà, ci si può sentire a disagio. E vedendola, io mi sento profondamente a disagio. Personalmente, le auguro di diventare regista o produttrice, ma di non interpretare mai più un film. 

 

 

 

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