Regia di Vincent Gallo vedi scheda film
Con riferimento a Buffalo '66, da qualche parte ho letto che Vincent Gallo si propone per il (non così inconsueto) confronto tra chi lo "odia" e chi lo "ama", con i primi forse in maggioranza. Il film ha tutte quelle caratteristiche da indipendente puro, salvo comparse e particine per alcuni attori già noti (Ben Gazzarra, Anjelica Huston, Mickey Rourke, Rosanna Arquette). C'è lo sfondo di una città periferica dell'East Coast, Buffalo, tra solitudine e grigiore. Uso di scarsi mezzi e focus sulla persona, come appunto solo un buon indipendente sa concedersi. Il film si apre con la presentazione del protagonista: prima l'indicazione dell'origine, di quando era bambino; quindi il contrasto con il presente e l'uscita di prigione. Subito si intuisce l'alone di grottesco che accompagna l'opera. E' con questa impostazione che Gallo intende sviscerare il suo uomo, con espedienti funzionali inseriti nel suo quadro di realismo. Lo sviluppo della trama prende il la dall'impellenza di minzione, che incredibilmente non può essere soddisfatta in qualunque squallido angolo di strada. Sullo scorrere degli eventi non manca il riferimento alla fortunata dotazione fallica del protagonista, apparentemente forzata e narcisistica. Ma non è così, si tratta di un altro espediente. Così come tutti i flash back, utilizzati con il contagocce e inseriti con tecniche grezze, assolutamente indispensabili per spezzare la staticità di alcuni segmenti e per suggerire alcuni preziosi elementi di conoscenza. Pian piano si compone la parabola. Nell'ultima parte, in un night, c'è spazio per un ulteriore accorgimento registico, scenicamente molto riuscito - quasi una coreografia alla Matrix low cost. Quando la vicenda volge al termine e raggiunge la sua dimensione d'equilibrio, restano solo l'ombra dell'allucinazione sociale dei genitori del protagonista e del castello di sofferenza e rancore che lo accompagna da sempre. La soluzione finale di Gallo è, secondo me, la classica ciliegina sulla torta... Buffalo '66 può comprensibilmente non piacere. E' un film concentrato e personale, forse poco originale ma impreziosito da diversi momenti di buon cinema - tra i non citati c'è una danza distaccata di Christina Ricci su una pista da bowling. Nonostante possa non incontrare i gusti dei più, va ritenuta sostanzialmente un'opera riuscita e un debutto quantomeno interessante.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta