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The Waiter

Regia di Steve Krikris vedi scheda film

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La recensione su The Waiter

di mm40
6 stelle

Un cameriere dalla vita piuttosto inquadrata, solitario e taciturno, fa suo malgrado amicizia con il nuovo dirimpettaio, un uomo energico, dal ghigno beffardo, ma estremamente gentile. Perché quello sconosciuto si comporta così con lui? Chi è la strana ragazza con cui sembra far coppia? E che fine ha fatto il precedente inquilino di quell’appartamento?

The waiter potrebbe essere definito un giallo senza indagini: la sceneggiatura (dello stesso regista, Steve Krikris) procede con la massima piattezza, ma non senza darci le dovute informazioni, raccontandoci di un delitto che forse non esiste, un colpevole che forse non è tale e un ‘buono’ che forse non è poi così buono – anzi. Tutto rimane permeato di mistero fino all’ultimo fotogramma, anche se la soluzione pare abbastanza chiara (‘pare’ è la parola chiave, qui): il protagonista è un antieroe moderno, un uomo rassegnato alla mediocrità, un protagonista dostoevskijano fatto e finito che, di fronte all’inaspettato e all’eccezionale, sa cosa deve fare e, pur riluttante, fa la cosa sbagliata. Il confine tra coscienza e senso di colpa, tra ravvedimento e pavidità è quanto mai labile. Tutto – quel ‘pare’ di cui sopra – viene spiegato nella breve e lapidaria scena senza dialoghi in cui Renos e Gina siedono per qualche istante su un divanetto e compare, come in flashback, in un presumibile racconto della ragazza, l’oggetto misterioso Milan; ma se fosse tutta una invenzione di Gina? The waiter è un film greco nei contenuti e nello stile, che procede per sottrazione e parla di esseri umani abbandonati a loro stessi; da queste parti sono già passati autori come Lanthimos e Makridis, pur con esiti differenti, ed è un piacere constatare quanto florida ed efficace sia la scena cinematografica greca di questi anni. Un plauso particolare all’ottimo Aris Servetalis (Renos); accanto a lui i principali ruoli sono affidati a Chiara Gensini, Yannis Stankoglu e ad Alexandros Mavropoulos, che sembra uscito fuori da un film di Aki Kaurismaki. 6,5/10.

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