Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
È come se gli incubi di Luis Buñuel si fossero annidati nello sguardo di Mario Bava. “La grande abbuffata” raduna così echi e acumi in perfetto equilibrio tra simbolismo e realismo, con le sue associazioni incongrue e i suoi squarci gotici, incarnazione perfetta di un cinema sensoriale, nostalgico, grottesco. Il cast è di assoluta perfezione e la messinscena una gioia per gli occhi. Splendida Andréa Ferréol, presenza carnosa e salvifica in un mondo di uomini tronfi e angosciati. Capolavoro.
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