Regia di Benny Safdie, Josh Safdie vedi scheda film
All' inizio del film ''Diamanti Grezzi'' ho letto tra i titoli di apertura il nome di un certo Martin Scorsese quale executive producer, tanto e' bastato per convincermi a vedere tutto lo spettacolo, perche' di spettacolo trattasi quando viene coinvolto in qualche misura il prestigioso regista newyorkese con cittadinanza italiana. Durata 135 minuti, impiegati allo spasmo con dialoghi a tutto spiano e tanto di ''fuck'' ogni trenta secondi, giusto per stare in argomento; gia', perche' il protagonista Howard Ratner, proprietario di una gioielleria e rivenditore per gente straricca e famosa non riesce a trovare il modo per pagare i suoi debiti, quando la merce viene rubata, dunque, viene continuamente minacciato ed inseguito dai debitori, sicche' rischia la pelle scherzando con la vita quasi a voler prendersi gioco di essa con gusto e spiccato senso di rivincita; alla fine, come inevitabile, sara' costretto a pagare con estremo sacrificio, ma il suo volto nelle drammatiche sequenze finali, benche' trasformato in una maschera di sangue non perdera' il satiro, lussurioso e cinico sorriso tra le labbra, quasi a voler riaffermare la propria indole sostenuta nell' intero arco della sua esistenza e caratterizzata da pericolosi equilibrismi su un filo di lana. Buona l' interpretazione del 53enne Adam Sandler ben diretto dalla coppia di attori Benny Safdie e Josh Safdie, ma pensiamo che effetto avrebbe avuto tutto il film se il protagonista fosse stato Joe Pesci piuttosto che Al Pacino! Accontentiamoci lo stesso e godiamo di tanta copiosa adrenalina cosi' debordante da rendere la rappresentazione a tratti persino divertente. L' eccessivo ricorso a dialoghi continui, esasperati ed eccessivi, sia nella forma che nel contenuto, potrebbero annoiare o irretire lo spettatore poco paziente, tuttavia riteniamo che il film meriti comunque di essere visto e valutato.
Titolo: ''Diamanti Grezzi''; genere: drammatico; durata: 135 minuti, con Adam Sandler; regia di Benny Safdie; Josh Safdie; giudizio: buono; voto: 6/7.
Recensione di Mario Grippo dell' 1 febbraio, 2020.
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