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The Dirt: Mötley Crüe

Regia di Jeff Tremaine vedi scheda film

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La recensione su The Dirt: Mötley Crüe

di Paul Hackett
6 stelle

Reduce da una minore età a dir poco complicata, al principio degli anni 80, il giovane bassista Nikki Sixx conosce il batterista Tommy Lee, con il quale forma il primo nucleo dei Motley Crue, band glam-metal che dominerà le classifiche per tutto il decennio, prima di rischiare il collasso sotto il peso di eccessi, dipendenze, sessuomania e terribili lutti.

 

Vivace biopic, tratto da una biografia scritta dal giornalista Neil Strauss, che segue il consueto plot narrativo di ascesa-caduta-redenzione e che, al di là di improbabili e profonde analisi storico-musicali, racconta semplicemente la storia di quattro fattoni sballati e delle loro colorate ed eccessive performance, sul palco e non solo. Il film, nell'insieme, è ben realizzato, ma è un giocattolone rumoroso e abbastanza superficiale, che non riesce a chiarire mai il carattere dei suoi protagonisti, limitandosi a rimestare nelle carenze affettive di Nikki Sixx (un po' il filo conduttore della pellicola) e a cadere nel ricattatorio quando descrive il dolore del cantante Vince Neil, alle prese con una terribile perdita. Il regista Jeff Tremaine viene dal giro dei pazzoidi di Jackass e si vede dalla sua capacità di mettere in scena le chiassose (e pericolose) pagliacciate di giovani rockers del tutto fuori controllo. Cast buono, soprattutto per l'indiscutibile somiglianza dei protagonisti con i "veri" Motley Crue.

 

Guardabile: 6/10.

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