Regia di Ken Loach vedi scheda film
"Cosa ci faccio con questa bottiglia di plastica?" "Semplice,la usi quando devi fare i tuoi bisogni e non hai tempo di fermarti".La società accellerata,dove tutto è subito,non prevede ritardi nè defezioni,e neanche una vita privata,figurarsi una famiglia problematica.Arriva però un punto in cui tutti i nodi vengono al pettine e gli equilibri,fragilissimi già in partenza (un lavoro eternamente precario,i soldi che non bastano mai,un figlio avviato a lasciare la scuola) si rompono come vetri in frantumi.Non basta pensare che il mese successivo sarà migliore del precedente,nè che il capo della ditta di spedizioni sia umano e collaborativo (d'altro canto tu non sei un suo dipendente ma un libero professionista che lavora per lui,tempi moderni..).Bisogna dare atto a Ken Loach di aver scelto un tema di attualissima cronaca quotidiana,quella di un mondo dal lavoro globalizzato dove è sempre pronto un rincalzo che farà le tue mansioni per molto meno (e,soprattutto,senza neanche lamentarsene),dove i pacchi girano come trottole impazzite muovendo un'economia fino a pochi anni fa sconosciuta,ma dove le parole diritto dei lavoratori suonano come un voler essere retrogradi,nemici del progresso e dell'amazonica faccia che sorride.Meno retorico che in altri film,Loach riesce a restituire uno spaccato molto fedele di tutto questo,con degli ottimi attori non professionismi perfetta incarnazione di realismo e sincerità,e facendo quasi venir voglia di schierarsi contro questa compulsione del pacchetto,questo bisogno di gratificarsi ogni giorno ed ogni ora con qualcosa per coprire quel nulla esistenziale in cui molti sono ormai immersi.
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