Regia di Michael Powell, Emeric Pressburger vedi scheda film
E' un film molto gradevole, praticamente delizioso. Il tono è di commedia, anche se non è propriamente una commedia; si tratta cioè di una vicenda seria, pervasa però da un lieve umorismo e da una discreta ironia. I due registi sanno scherzare sulla guerra, su inglesi e americani con grande garbo, senza il minimo ciniscmo, e senza offendere nessuno. Credo che sia i britannici che i loro colleghi d'oltreoceano possano (o abbiano potuto) piacevolmente sorridere di se stessi guardando questo film. I dialoghi sono arguti, veloci, ricchi di battute e di allusioni, pervasi dall'intelligenza della grande coppia di cineasti.
La versione italiana fu all'epoca (credo molto dopo il '44, comunque) pesantemente tagliata. Fu privata in tal modo di interi episodi e personaggi, per l'assurdo timore dei distributori che due ore di Powell e Pressburger potessero annoiare qualcuno. Lo stesso personaggio del militare americano fu modificato sia dal doppiaggio che appunto dai tagli: perde quell'aria simpaticamente ingenua che ha in originale, elemento anche dovuto alla madre possessiva (persa anche questa), di quelle che dicono al figlio di non fidarsi delle bionde (o delle more, a seconda di com'è la fidanzata). Molto divertente l'episodio della telefonata.
Tutti i personaggi, comunque, finiscono per essere simpatici.
Quanto alla trama, è un riuscito intreccio tra passato e presente, tra materiale e soprannaturale. La storia dei pellegrinaggi alla cattedrale di Canterbury è felicemente intrecciata alla vicenda del film, e ne è il suo punto d'arrivo, come per i pellegrini di molti secoli fa.
Veramente oggi si sente la mancanza di due registi (e sceneggiatori, e produttori, e scenografi...) come Powell e Pressburger.
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