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L'appartamento

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su L'appartamento

di steno79
10 stelle

A New York C.C. Baxter, impiegato in una gigantesca compagnia di assicurazioni, sogna di accedere a dei posti più elevati: prestando il proprio appartamento ai suoi superiori per le loro scappatelle extra-coniugali, ottiene infine la promozione tanto agognata. Celibe senza frequentazioni, Baxter si innamora della dolce miss Kubelik, ascensorista della compagnia, ignorando che si tratta dell'infelice amante del direttore del personale...

Un film dal sapore dolce-amaro, una commedia drammatica realizzata con una perfetta miscela di toni gravi e di quelli più buffi, miscela ottenuta grazie al virtuosismo registico di Billy Wilder e alla sapiente sceneggiatura scritta dal regista stesso e dal suo collaboratore di fiducia I. A. L. Diamond. Dunque, commedia di costume cinica e spietata nella sua denuncia dell'arrivismo e dei compromessi dettati dal vivere sociale, ma anche, soprattutto nella seconda parte, dramma sentimentale sobrio e toccante, con un progressivo idillio fra Lemmon e MacLaine che non risulta mai forzato e sfocia in un sacrosanto happy end. Cinque Oscar principali, fra cui miglior film e miglior regia, una volta tanto ben dati, e un unico rammarico per gli attori, davvero perfetti nei rispettivi ruoli, che avrebbero meritato anche loro la statuetta (Lemmon fu battuto dal Lancaster di Il figlio di Giuda, altrettanto memorabile nella sua performance, mentre la MacLaine dalla Taylor di Venere in visone, decisamente inferiore). Molto belle le scenografie di Alexandre Trauner, con i locali della compagnia assicurativa che sembrano usciti da un'illustrazione di un romanzo di Kafka (e infatti nel Processo di Orson Welles alcune scene avranno un'ambientazione abbastanza simile) e il commento musicale di Adolph Deutsch, sottile e insinuante. Mi sembra una fra le migliori commedie del regista in assoluto, anche perchè il suo tipico humour caustico è temperato da un affetto per i personaggi più evidente del solito; ottima anche la fotografia in bianconero di Joseph LaShelle, che valorizza l'ambientazione in interni con un raffinato lavoro sulle immagini e conferma che Wilder è sempre un regista che sa imporre l'originalità del suo stile a livello visivo.

voto 10/10 

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