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Ad Astra

Regia di James Gray vedi scheda film

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La recensione su Ad Astra

di Furetto60
6 stelle

Film di fantascienza, con interessanti spunti di riflessione, ma troppe incongruenze.

In un futuro non molto lontano, quando l’umanità ha già colonizzato la Luna e costruito basi lunari, anche su Marte, il pianeta Terra viene colpito da tempeste elettromagnetiche letali, blackout improvvisi, lampi incontrollabili, insomma strani fenomeni atmosferici, che rischiano di far estinguere la razza umana. I piani alti del governo americano, dopo scrupolose valutazioni, accertano che questi picchi arrivano da Nettuno, il pianeta dove il Progetto LIMA, partito molti anni, allo scopo di cercare e contattare forme di vita intelligenti nel nostro sistema e oltre, avrebbe dovuto prendere corpo, invece un'intera spedizione spaziale era scomparsa. Al comando di quella missione c'era il padre di Roy McBride, un pioniere dei viaggi nello spazio, ritenuto morto per anni, ma forse ancora in vita. Roy, accetta di avventurarsi in questo viaggio lungo, logorante e forse privo di ritorno e parte con un ex collega del padre, il Colonnello Pruitt per Marte, da dove sperano di potersi mettere in comunicazione con qualche superstite del progetto. I due si recano sulla Luna con un volo commerciale, ma il colonnello ha un grave malore ed è costretto a ritirarsi. Cosi Roy da solo raggiunge il pianeta rosso, dove tra gli altri  incontra anche la direttrice della base, Helen Lantos. Roy trasmette una serie di messaggi al padre, presumendo che sia vivo, ma viene energicamente estromesso dalla missione, quando decide di abbandonare il protocollo e mandare un' accorata invocazione. Helen nel frattempo svela a Roy alcuni retroscena riguardanti il Progetto LIMA, In sostanza i vertici militari lo stavano usando allo scopo di eliminare il padre, ritenuto reo di aver procurato questi accadimenti, a causa di una sua scriteriata  condotta, una sorta di ammutinamento. Grazie all’aiuto di Helen, Roy riesce a imbarcarsi clandestinamente sulla Cepheus, che sta facendo rotta verso Nettuno. Tuttavia viene stanato, e in un drammatico corpo a corpo, costretto a uccidere  tutti i membri dell’equipaggio e a terminare da solo la missione. Ad Astra è un film di fantascienza, che pretende dallo spettatore non solo la classica sospensione dell'incredulità, ma anche di sorvolare su una serie di macroscopiche forzature. Lontano da tutti e vicino solo a Nettuno, Brad Pitt con la sua voce fuori campo riflette e medita, su un profondo dilemma esistenziale. Ossessionato dall'influenza paterna, o per meglio dire dalla sua assenza McBride è un figlio costretto ad affrontare le ombre di una figura paterna tanto lontana, quanto ingombrante, ha il bisogno fisiologico di affrontare i suoi limiti, e recuperare il rapporto padre-figlio. Rintraccerà il genitore,ancora vivo, ma completamente perso nella sua utopistica missione, sarà un confronto drammatico. Al regista  Gray va dato atto di aver creato una distopia raffinata, dove la condanna della natura umana giudicata debole, autodistruttiva, ottusa, è suggerita, in sottofondo, nascosta tra i dettagli di un mondo futuristico . I tempi del racconto sono molto dilatati, con poche scene d'azione, ma con una fotografia estremamente affascinante, ricco di "passaggi" surreali, l’incontro con il padre o con la compagna, è ridotto a una situazione di routine priva di pathos, tuttavia il film anche se “derivativo” tanti dejà vu, richiami e citazioni evidenti, non si può evitare di pensare a “2001 odissea nello spazio” o a “Apocalypse now “ e per finire la citazione di Gravity nel finale, comunque è ricco di suggestioni e ci regala diversi spunti di riflessione. Roy alias Brad Pitt è il protagonista di questa epopea spaziale,in cui un uomo fugge a milioni di miglia dalla Terra per trovare le sue radici e la sua identità. Ancora una volta, la fantascienza, vola alto, diventando humus fertile, per riflessioni esistenziali e filosofiche. Il film di James Gray parla innanzitutto del rapporto padre-figlio e poi racconta l’eterna sfida dell’uomo verso se stesso, nella ricerca di un suo simile. Il film è ambizioso, quando non pretenzioso, non perfettamente riuscito nel ritmo e nello sviluppo drammaturgico, ma molto suggestivo dal punto di vista visivo.

 

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