Regia di Robert Altman vedi scheda film
Un anziano, truffato dall’assicuratore Schwab, è costretto ad andare in ospizio. Suo nipote O. C., con l’amico fidato Stiggs, prende di mira la famiglia di Schwab con scherzi sempre più pesanti e pericolosi.
Non è chiaro perché il titolo originale O. C. & Stiggs (i nomi dei due protagonisti), sufficientemente comprensibile dal pubblico di qualsiasi parte del pianeta, dovesse essere tradotto in Non giocate con il cactus per la distribuzione italiana, ma pazienza; dopo una serie di pellicole low budget e di chiara matrice teatrale (Streamers, Secret honor), dagli argomenti decisamente impegnati, Robert Altman ritorna al cinema propriamente detto con questa commedia ridanciana, a tratti apertamente demenziale e dal retrogusto di lotta di classe. Tutto nasce infatti per colpa di un assicuratore truffaldino, Schwab, un uomo che vive con la sua famiglia in un moderato (e immeritato) lusso a discapito, naturalmente, di qualche povero cristo; i due terribili protagonisti si incaricano in buona sostanza di rendere un inferno la vita di Schwab e dei suoi cari. Scritto da Ted Mann e Donald Cantrell, il film ha in Daniel Jenkins e Neill Barry un’affiatata e convincente coppia di protagonisti; tra gli altri interpreti va citato senz’altro Dennis Hopper in una particina gustosa e poi ancora Paul Dooley, Jane Curtin, Jon Cryer, Laura Lanoil e Ray Walston. Nulla di trascendentale, ma nel complesso un lavoro dignitoso pur all’interno di una filmografia colma di titoli ben più memorabili, come è quella di Altman. 4/10.
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