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Genitori quasi perfetti

Regia di Laura Chiossone vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Genitori quasi perfetti

di axe
5 stelle

Simona, una madre-single, ospita a casa altri genitori con i rispettivi bambini, per la festa di complenno di Filippo, il proprio figlio. Mentre i piccoli, anche grazie al lavoro di un'animatrice con una particolare situazione in atto, si divertono, tra gli adulti, a causa delle loro "strabordanti" individualita', si aprono confronti che portano ad una vera e propria guerra. La regista imbastisce una semplice commedia sul tema dell'essere genitori, evidenziandone la difficolta' nel gestire tale ruolo nella nostra societa' contemporanea. Gli adulti protagonisti del film sono per prima cosa schiavi delle apparenze. Ognuno - per prima Simona, una giovane donna che vive con il timore del giudizio altrui - si presenta agli altri nascondendosi dietro la sua particolare individualita', che utilizza tanto per difendersi, quanto per "contrattaccare", con una propria valutazione circa gli altri. L'errore piu' grande che questi genitori commettono, e' quello di voler applicare i loro schemi comportamentali anche ai bambini. Essendo essi ormai abituati a doppi sensi nelle parole, ipocrisie, perbenismi, falsita', non possono evitare di assegnare ad atteggiamenti e frasi di bambini di otto anni, significati che essi non hanno, ed interpretarli per assecondare loro pregiudizi. La categoria "adulto" e' salvata dall'animatrice, la quale, appreso che di li' a poco sara' madre, sostiene di non sentirsi inadeguata al ruolo, dopo avere visto come si comportano gli altri genitori. I personaggi prendono ispirazione da "tipi" comuni ai giorni nostri. La madre-single insicura, la madre-single fin troppo sicura, i nazi-bio-vegani, dei quali uno non troppo convinto, una mamma facente parte di "famiglia arcobaleno", bersagliata dalla "tolleranza" degli altri, un papa' in carriera troppo occupato per pensare all'educazione del figlio, ed uno che purtroppo la carriera non puo' farla, pertanto si e' applicato l'etichetta di "mammo" e la sfrutta per dare lezioni ad altri, tutti apparentemente ben disposti verso gli altri, grazie a rapporti che si sviluppano nelle onnipresenti chat dei genitori, in realta' ognuno perso dietro le sue fisime ed i suoi guai. Per un po', il confronto tra questi personaggi e' divertente; man mano che il racconto avanza, diventa piu' esagerato, grottesco, fino ad una conclusione poco realistica ed affrettata. Tra gli attori, apprezzabili Anna Foglietta (la nevrotica Simona) e Paolo Calabresi. Il racconto è concentrato all'interno della grande casa di Simona, un set adeguato per questa tragi-commedia, a tratti divertente, a tratti meno, per un costante riferimento a luoghi comuni; peccato per la conclusione, non all'altezza del resto.

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