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Searching

Regia di Aneesh Chaganty vedi scheda film

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La recensione su Searching

di Furetto60
7 stelle

Thriller originale e brillante.

La pellicola ha un “incipit” sorprendente: siamo sul monitor di un p.c.,un nuovo utente viene creato, il tranquillo sfondo del desktop, quello tipico, con la collina che stacca su un cielo adamantino, si associa al jingle di Windows XP. Cosi, vediamo scorrere di fronte ai nostri occhi la vita della famiglia Kim,costituita innanzitutto da Margot ,poi il papà David e infine la mamma, raccontata attraverso album fotografici, email e promemoria, tutto quello che ormai adoperiamo per conservare e memorizzare le nostre cose più personali e preziose . Una narrazione, che a un certo punto assume i tratti della tragedia, infatti si conclude con il “maledetto” linfoma che, per due volte, colpisce la madre di Margot, la cui degenza in ospedale ci viene mostrata attraverso fermi immagine, tra clip che raccolgono le performance al pianoforte della ragazza ,meste foto della camera d’ospedale e le mancate dimissioni della madre, che vengono sistematicamente posticipate sul calendario e poi definitivamente cancellate, in un fotogramma vediamo il suo necrologio. Ci vengono mostrati i momenti più importanti della loro intrecciate esistenze,immortalati e conservati nella magica scatola.Dopodichè si rientra nella vita reale. Dopo la ben documentata morte della madre, Margot la figlia adolescente, pur legata da profondo affetto,verso il padre non riesce a comunicare con lui. Quando una mattina David trova tre chiamate perse da parte della figlia lasciate nel cuore della notte, prova a ricontattarla vanamente in tutti i modi, dunque colto da legittima preoccupazione allerta la polizia, per denunciare la scomparsa di Margot Una solerte detective prende a cuore il caso, seguendo però la pista dell’allontanamento volontario. Il padre disperato, avvia una sua indagine parallela, ma ed è questa la geniale trovata, non lo fa con i soliti metodi convenzionali di investigazione poliziesca, bensì seguendo le tracce “digitali”,della figlia, attraverso due p.c,il suo e quello di Margot, perché è vero che ormai sono quelle le scatole nere delle nostre vite, che racchiudono i nostri segreti e i più piccoli dettagli della nostra personalità e delle nostre esistenze. L’originalità di quest’opera è che noi guardiamo lo schermo cinematografico o televisivo e vediamo il monitor del pc, come se lo stessimo usando proprio noi, è infatti un film che viene girato dalla prospettiva del computer, Ogni rivelazione della trama è anche un'apertura di pagina web, ogni evento ci appare attraverso un monitor, in streaming televisivo o spiato da una web, anche noi spettatori sguazziamo nella vita virtuale della ragazza, a caccia di indizi utili per ritrovarla. Searching, opera prima del regista americano di origine indiana Aneesh Chaganty, è connotabile come un esperimento cinematografico originale, avvincente e coraggioso, che si cimenta in un linguaggio  nuovo, appartenente ad un genere definito screen life o screen movies, non solo ispirato alle nuove tecnologie, ma che scava intelligentemente, sul modo in cui esse hanno modificato le dinamiche relazionali delle nostre vite,stravolto le nostre abitudini, rivoluzionato il nostro “modus vivendi e operandi”. Noi che non apparteniamo alla generazione digitale, vediamo acquisite e  amplificate le  nostre capacità, che ormai fanno parte del nostro retaggio, grazie o per colpa,dell’utilizzo quotidiano della rete, che ci serve per il lavoro, per il tempo libero,per i social e per ogni altro tipo di interazione virtuale, che marcano la nostra presenza e dimostrano la vulnerabilità del nostro privato, che privato non lo è più da tempo.Il film però, occorre sottolineare, funziona bene anche dal punto di vista narrativo,la ricerca affannosa e rocambolesca di David ha uno sviluppo da giallo vecchio stile, pregno di misteri, ambiguità e colpi di scena, senza un attimo di respiro, con un racconto al cardiopalmo. Searching interpreta e cavalca l’onda del crescente timore, che attanaglia i genitori dei nostri tempi, ovvero che il "web", celi un infinità di insidiosi e subdoli pericoli

Il regista Chaganty e lo sceneggiatore Sev Ohanian, entrambi ex dipendenti di Google,si producono in geniali e svariati escamotage tecnici, per veicolare l'intrigo, alle nuove tecnologie.

Il risultato è di altissimo livello e di grande pathos, per un thriller veramente ultramoderno.

 

 

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